Einaudi

Paolo Cognetti vince il Premio Strega 2017 con “Le otto montagne”

Giovedì 6 luglio, nei suggestivi spazi del Ninfeo di Villa Giulia a Roma, Paolo Cognetti ha vinto la 71esima edizione del Premio Strega con Le otto montagne. L’autore, che ha vinto anche la quarta edizione del Premio Strega Giovani 2017, felice e commosso per il prestigioso riconoscimento, ha dedicato la vittoria alla montagna, «perché è un posto abbandonato, dimenticato e distrutto, in molti casi dalla città, e io mi sono votato a cercare di raccontarlo. Ho cercato di fare il portavoce, il tramite tra la montagna, la pianura e la città, che sembrano lontanissimi. E io provo a raccontare quelle storie per chi non le conosce e vive troppo lontano, e cerco in qualche modo di salvare il mondo in cui vivo», aggiungendo che essere arrivati qui «è la realizzazione di un sogno, e il sogno era non tanto di vincere un premio, quanto di fare lo scrittore e vivere del mio lavoro e ci sono riuscito».

Fin dalla sua genesi, Le otto montagne è stato un caso letterario, come ha dimostrato l’appassionata competizione tra le case editrici interessate a pubblicarlo in tutto il mondo: il romanzo infatti è stato tradotto in oltre 30 paesi.

Le otto montagne racconta la storia di Pietro, un ragazzino di città solitario e un po’ scontroso, del suo rapporto con i genitori, con il suo amico Bruno e, soprattutto, con la montagna – l’autore sul palco dello Strega avverte: «”natura” è una parola che usano le persone di città».

La montagna, nella sua scarna bellezza, dura e selvaggia, segna l’anima per sempre, lascia l’impronta in chi vi è nato e in chi l’ha amata. Diventa una categoria dello spirito e, anche quando la si lascia in cerca di un altrove più conveniente, non ci si può mai staccare veramente da essa. Basta un suono, un profumo, e si è risucchiati. È questo che capita ai personaggi del romanzo, che non riescono a farne a meno, e vanno e ritornano, senza mai lasciarla veramente.

È una storia «di padri e figli, di abbandono della civiltà, di libertà della vita selvatica. Ho sempre avuto il ricordo di una grande felicità vissuta da bambino tra i boschi. Qualunque cosa sia il destino abita nelle montagne che abbiamo sopra la testa» (Paolo Cognetti).

I grandi autori di Mondadori Libri arrivano su Audible

La app per ascoltare i migliori contenuti audio raccontati dalla voce di attori professionisti

  • Al via l’accordo: ogni settimana disponibili nuovi audiobook di Mondadori, Rizzoli, Einaudi, Piemme e Sperling&Kupfer.
  • Tra i primi 20 titoli, libri di narrativa italiana e straniera e letteratura per ragazzi: Zafón, Carlotto, Casati Modignani, Manfredi, Grossman, Kinsella, Bianchini e per i più piccoli Geronimo Stilton. Previsti 100 nuovi titoli nei primi 12 mesi.

C’è una grande novità nel mondo dell’audio entertainment italiano: Audible, la società di Amazon leader nella produzione e distribuzione di audiobook digitali e contenuti audio parlati, sottoscrive un accordo di distribuzione con Mondadori Libri. La partnership prevede a partire dal 18 aprile la distribuzione su Audible dei nuovi titoli in formato audiobook digitale prodotti dalle case editrici Mondadori, Rizzoli, Einaudi, Piemme, Sperling&Kupfer.  Ogni settimana nuovi titoli di autori italiani e stranieri saranno disponibili per gli utenti Audible e accessibili ovunque e in ogni momento grazie alla app Audible e al servizio di abbonamento che per 9,99€ mensili, con i primi 30 giorni di prova gratuita, offre un accesso illimitato all’intero catalogo.

Audible amplia dunque l’offerta in italiano per i propri clienti, arricchendo la proposta di audio entertainment con contenuti audio attraenti e sempre nuovi con cadenza settimanale: l’accordo con Mondadori Libri consentirà infatti di distribuire numerose novità di narrativa e saggistica italiana e straniera prodotte da Mondadori, Rizzoli, Einaudi, Piemme, Sperling&Kupfer, con un occhio particolare alla letteratura per ragazzi. L’obiettivo comune è di offrire al pubblico italiano  100 nuovi titoli nel corso del primo anno.

Tantissimi i titoli e gli autori coinvolti. Tra gli altri: L’ombra del vento di Carlos Ruìz Zafon, Teutoburgo di Valerio Massimo Manfredi, Il Turista di Massimo Carlotto, 10 e Lode di Sveva Casati Modignani, Qualcuno con cui correre di David Grossman, Ti ricordi di me di Sophie Kinsella: tutti i titoli saranno letti da narratori professionisti, mentre in alcuni casi – come quello di Nessuno come noi di Luca Bianchini – sarà la viva voce degli autori stessi a scaldare l’anima agli ascoltatori. Anche i più piccoli potranno godersi un momento di piacevole intrattenimento, ad esempio, vivendo in prima persona le avventure di Geronimo Stilton: Tutta colpa di un caffè con panna e Il segreto della famiglia Tenebrax saranno tra i primi titoli della collana disponibili a catalogo. Nelle prossime settimane usciranno poi i primi audiobook di altri grandi autori come Aldo Cazzullo, Corrado Augias e molti altri.

Audible offre ai propri utenti migliaia di contenuti audio disponibili a qualsiasi ora, in qualsiasi luogo, senza interruzioni pubblicitarie, scaricabili e ascoltabili anche quando non si è connessi a Internet. Il catalogo è infatti accessibile tramite l’app gratuita da iOS, Android o Win10 e iscrivendosi al servizio con un conveniente all you can listen pack: un pratico abbonamento premium mensile al costo di 9.99€, gratis per i primi 30 giorni di utilizzo e con accesso illimitato all’intero catalogo.

Commenta Marco Azzani, country manager Audible Italia: “Siamo felici di questo accordo di distribuzione, che amplia ulteriormente le possibilità di intrattenimento che Audible offre ai clienti italiani. Dal lancio in Italia nel maggio dell’anno scorso abbiamo arricchito il catalogo in modo considerevole, raggiungendo quasi 3.000 titoli in lingua italiana e oltre 10.000 in lingue straniere. La mission di Audible è di far scoprire il potere e il fascino della voce a un pubblico sempre più ampio e questo accordo va esattamente in questa direzione”.

Commenta Francesca Rossi, responsabile digital sales di Mondadori Libri: Il lancio degli audiolibri conferma la sensibilità di Mondadori Libri verso le tematiche di innovazione. Siamo soddisfatti della collaborazione con Audible che ci permette di offrire al pubblico una nuova modalità di interazione con i nostri autori.

A che servono i Greci e i Romani?

Sempre più spesso a chi si occupa di discipline umanistiche – e soprattutto classiche – viene chiesto: «A che cosa serve?» Dietro questa domanda agisce una rete di metafore economiche usate per rappresentare la sfera della cultura («giacimenti culturali», «offerta formativa», «spendibilità dei saperi», «crediti», «debiti» e così via), che contrappongono il valore formativo della cultura classica alle nuove esigenze dettate dalla fulminea trasformazione tecnologica che ha completamente modificato il nostro mondo. Come a dire, semplificando molto, che è più utile, per i millennials che si preparano a entrare nella vita adulta e produttiva, saper usare i social media piuttosto che studiare il greco e il latino.

A fronte di tanta pervasività di immagini tratte dal mercato, però, sta il fatto che la storia testimonia una visione ben diversa della creazione intellettuale. La civiltà infatti è prima di tutto una questione di pazienza: e anche la nostra si è sviluppata proprio in relazione al fatto che alla creazione culturale non si è chiesto immediatamente «a che cosa servisse».

Maurizio Bettini, classicista, scrittore e docente di filologia classica all’Università di Siena, con il suo nuovo saggio A che servono i Greci e i Romani? (Einaudi, in libreria dal 7 febbraio) ripensa il paradigma dell’insegnamento delle materie classiche nelle scuole del nostro Paese, la cui tradizione culturale è stata profondamente segnata dall’ininterrotta conoscenza dei classici.

A che servono i Greci e i Romani?

Se non leggeremo più l’Eneide perderemo contatto non solo con il mondo romano, ma anche con ciò che è venuto dopo. Perdere Virgilio significa perdere anche Dante, e così via. Un cambiamento radicale di enciclopedia culturale somiglia infatti a un cambiamento di alfabeto.

E se è vero che lo sterminato patrimonio culturale italiano dovrebbe essere il nostro “petrolio”, occorre allora ripensare il ruolo dell’insegnamento delle discipline umanistiche nella formazione delle prossime generazioni, fosse anche solo per interesse economico.

La lezione di Murakami Haruki: non solo per aspiranti scrittori

Cimentarsi con la pagina scritta, con la costruzione di un romanzo, è una sfida da provare almeno una volta nella vita. Per affrontarla spesso è necessaria una guida, che risponda ai dubbi e suggerisca soluzioni; meglio ancora se i consigli provengono da un autore che abbiamo imparato ad amare libro dopo libro.

Pare rispondere proprio a questo bisogno Il mestiere dello scrittore (Einaudi, in libreria dal 14 febbraio) di Murakami Haruki che, con un gesto d’affetto tanto sincero quanto inaspettato per i suoi lettori, attraverso le pagine di questo suo saggio apre le porte del suo laboratorio creativo e ne racconta i segreti più intimi, mettendo a disposizione dei romanzieri alle prime armi un ricco arsenale di informazioni e “tecniche”.

Pieno di curiosità e aneddoti personali, il libro offre suggerimenti e spunti preziosi per “allenarsi” a diventare scrittori, anche dal punto di vista della forma fisica: del resto Murakami è un maratoneta e alle analogie tra corsa e scrittura ha dedicato il saggio L’arte di correre.

Nel Mestiere dello scrittore si trovano poi riflessioni su tematiche più ampie ma sempre legate alla narrazione – come l’immaginazione, il tempo e l’identità, il conflitto creativo tra forma e libertà – che fanno del saggio un’autentica autobiografia letteraria, oltre che “manuale di scrittura creativa”: una guida godibile e originale per apprendere i fondamentali dello scrivere e approfondire stile e pensiero di uno degli autori più amati della letteratura contemporanea mondiale.

La lezione di Murakami Haruki: non solo per aspiranti scrittori

Ultima puntata della serie tv cult da non perdere

Si conclude lunedì 6 febbraio la prima serie della fiction I bastardi di Pizzofalcone, in onda in prima visione su Rai1 e tratta dall’omonima fortunata serie di bestseller di Maurizio De Giovanni.

La fiction televisiva, che ha per protagonisti Alessandro Gassmann e Carolina Crescentini rispettivamente nei panni dell’ispettore Giuseppe Lojacono e di Laura Piras, è stata seguita in media da oltre 6,5 milioni di spettatori con un picco d’ascolti di 7 milioni nella puntata del 23 gennaio.

Coprodotta da Rai Fiction e Clemart srl per la regia di Carlo Carlei, la prima serie si basa sui romanzi di Maurizio De Giovanni I bastardi di Pizzofalcone, Buio e Gelo e su altri tre soggetti scritti appositamente dall’autore e dagli sceneggiatori della fiction.

L’ispettore Lojacono, personaggio creato da De Giovanni nel Metodo del coccodrillo, e la sua squadra di poliziotti sono al centro di altri due romanzi, pubblicati come i precedenti da Einaudi: Cuccioli e Pane.

E per gli appassionati o chi si fosse perso qualche puntata della fiction, da martedì 14 febbraio saranno per la prima volta in edicola i dvd della prima stagione, con Tv Sorrisi e Canzoni e Donna Moderna, in 6 uscite a cadenza settimanale (€9,90 ogni dvd, rivista esclusa).

Pamuk ospite d’onore dell’Accademia di belle arti di Brera

Il 18 e 19 gennaio 2017 lo scrittore turco è a Milano, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2016-2017 del prestigioso ateneo

A pochi giorni dall’uscita in libreria del suo nuovo romanzo, La donna dai capelli rossi (Einaudi), Orhan Pamuk è a Milano, ospite d’onore dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Accademia di belle arti di Brera.

Il 18 gennaio alle ore 11.00, nel corso della cerimonia di apertura dell’anno accademico, lo scrittore, premio Nobel per la letteratura nel 2006, riceve il diploma honoris causa dell’Accademia di Brera “per il fondamentale apporto alla cultura figurativa contemporanea con l’intera sua opera letteraria e in particolar modo col romanzo Il museo dell’innocenza (2008) e la costituzione dell’omonimo museo a Istanbul». Titolo della lectio magistralis di Pamuk Art and literature in hard times.

Programma della giornata

Il 19 gennaio alle ore 9.00, si terrà invece, alla presenza di Pamuk, un convegno promosso e organizzato dall’Accademia di belle arti, biennio di “Visual Cultures e pratiche curatoriali”, curato dai professori Laura Lombardi e Massimiliano Rossi (ideatori dell’intero progetto). Studiosi di fama internazionale, docenti universitari, direttori di musei e curatori di mostre discuteranno sui nessi tra letteratura e arte contemporanea, le novità museografiche e museologiche introdotte da Orhan Pamuk nel museo, l’individuazione di affini esperienze di allestimento, l’influenza delle tassonomie collezionistiche, vecchie e nuove, sull’attuale lavoro degli artisti.

Programma della giornata

Pamuk ospite d'onore dell'Accademia di Brera

Orhan Pamuk, La donna dai capelli rossi, Einaudi
È bellissima, ha i capelli rossi come le fiamme e il fascino irresistibile dell’attrice che sul palco sa trasformarsi nell’eroina sensuale e perduta dei poemi. Cem è solo un umile apprendista quando la vede per la prima volta: non sa che da quel giorno anche la sua vita seguirà la traiettoria fatale e misteriosa delle tragedie cantate dai poeti. La donna dai capelli rossi è un romanzo d’amore e gelosia, sulle passioni dei padri e i tradimenti dei figli, il racconto febbrile di un’ossessione capace di cambiare il corso di un’intera esistenza.

Con la storia di Cem, personale e universale allo stesso tempo, Orhan Pamuk interroga i fondamenti letterari della civiltà occidentale e orientale, intrecciando l’Edipo Re di Sofocle con il Rostame Sohrab di Ferdowsi per scrivere il suo romanzo piú sorprendente e fulminante, capace, con i suoi colpi di scena, di togliere il fiato a ogni lettore.

Le otto montagne di Paolo Cognetti, un successo annunciato

Il romanzo di Paolo Cognetti Le otto montagne, pubblicato da Einaudi nel mese di novembre, è già un caso letterario internazionale.

In molti paesi si è accesa infatti un’appassionata competizione tra le case editrici interessate a pubblicare il libro.

Un mese prima dell’uscita in libreria, e prima ancora della fiera di Francoforte, il romanzo era già stato venduto in più di venti Paesi, divenuti oramai più di trenta.

Paolo Cognetti, le otto montagne, Einaudi

Al centro del libro c’è l’amicizia fra Pietro e Bruno, nata durante le estati che Pietro trascorre con i genitori in un paesino ai piedi del Monte Rosa. Un’amicizia fatta di poche parole ma granitica come la montagna che li accoglie, e che è l’altra grande protagonista del racconto. La montagna è un modo di vivere, di camminare, di respirare, e la presenza costante del paesaggio modifica i caratteri e le relazioni in questa storia tutta al maschile, magnetica e adulta.

L’intensità con cui è descritto il rapporto fra un padre e un figlio, la delicatezza nel raccontare il continuo avvicinarsi e allontanarsi di Pietro e Bruno negli anni, e la potenza misurata della scrittura hanno conquistato tutti i lettori.

Paolo Cognetti è nato a Milano nel 1978. Da anni si divide tra la città e una baita a duemila metri, dove passa gran parte dell’anno. Con Sofia si veste sempre di nero (minimum fax) è stato finalista al premio Strega. Per Einaudi ha curato l’antologia di racconti New York Stories.

Quattro appuntamenti con Don DeLillo

In occasione dell’uscita del suo nuovo romanzo, Zero K (Einaudi), Don DeLillo è in Italia per incontrare i suoi lettori.

Quattro gli appuntamenti:

sabato 22 ottobre – ore 17.00 – Roma, Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica
ospite dell’undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, Don DeLillo è protagonista di un Incontro ravvicinato con il pubblico condotto da Antonio Monda e dedicato alla figura e all’opera di Michelangelo Antonioni

lunedì 24 ottobre – ore 21.00 – Torino, Circolo dei lettori
presentazione di Zero K, con Giuseppe Culicchia

martedì 25 ottobre – ore 10.30 – Torino, Scuola Holden
l’autore incontra gli studenti

mercoledì 26 ottobre – ora 20.45 – Genova, Salone del Maggior Consiglio di Palazzo ducale
presentazione di Zero K, con Francesco Pacifico

Zero K è una riflessione vertiginosa sullo scontro tra scienza e religione per il controllo della vita umana. Una guerra il cui campo di battaglia è l’assoluto.

Allo stesso tempo Zero K è un delicato concerto da camera, intimo e riflessivo, sui sentimenti di un figlio di fronte all’estrema decisione di un padre disposto a tutto pur di allontanare la morte dalle persone che ama; sull’impossibile ma ineludibile necessità di dirsi addio.

 

Le nostre case editrici alla Fiera del Libro di Francoforte

Le case editrici del Gruppo sono presenti alla 68a Fiera del Libro di Francoforte (Frankfurter Buchmesse), in programma dal 19 al 23 ottobre.

Si tratta del più importante appuntamento europeo e tra i più prestigiosi al mondo.

Mondadori, Rizzoli, Einaudi, Sperling & Kupfer e Piemme sono nel padiglione 5.0, stand D25: si tratta di uno spazio nuovo, pensato per valorizzare i brand editoriali del Gruppo, per la prima volta insieme a Francoforte.

Dopo il successo internazionale di Il nome di Dio è misericordia, pubblicato in 100 Paesi e tradotto in 34 lingue, grande fermento per il libro In viaggio (Piemme), in cui il vaticanista Andrea Tornielli offre uno straordinario racconto di viaggio in presa diretta di papa Francesco, con un’intervista esclusiva al Santo Padre.

In libreria da gennaio 2017, ancora prima dell’apertura della Fiera di Francoforte In viaggio sta già calamitando l’attenzione degli editori internazionali.

Al romanzo “La prima verità” di Simona Vinci il Premio Campiello 2016

Con La prima verità Simona Vinci ha ottenuto 79 voti sui 280 voti validi della giuria dei trecento lettori anonimi.

Al secondo posto con 64 voti un altro romanzo edito dal nostro Gruppo:  Le regole del fuoco (Rizzoli) di Elisabetta Rasy.

A seguire:

  • Andrea Tarabbia con Il giardino delle mosche (Ponte alle Grazie), 62 voti;
  • Luca Doninelli con Le cose semplici (Bompiani), 41 voti;
  • Alessandro Bertante con Gli ultimi ragazzi del secolo (Giunti), 34 voti.

Nel romanzo premiato dalla giuria del Campiello Simona Vinci indaga sull’orrore consumato a Leros, l’isola-manicomio dove il regime dei colonnelli deportò gli oppositori politici di tutta la Grecia, facendoli convivere con i malati di mente.

Tra gli abbandonati, i reclusi, i dimenticati, l’autrice tesse il filo di una storia che viene dal passato; lavorando su diversi piani temporali, racconta storie reali, le prende come modello e le reinventa. Il suo è un lavoro di testimonianza, di evocazione e d’immaginazione letteraria. Nel libro ci sono le paure, le angosce e le fantasie di quei prigionieri e anche di ognuno di noi.