Electa

Gli appuntamenti del Gruppo Mondadori al Salone del Libro 2022

Ritorna dal 19 al 23 maggio a Torino la grande manifestazione sul mondo dell'editoria

Il Salone internazionale del Libro di Torino torna per la sua trentaquattresima edizione, dal 19 al 23 maggio. Anche quest’anno il più importante evento in Italia per la filiera dell’editoria sarà una grande opportunità di promozione e scambio culturale, capace di offrire ai lettori numerose e straordinarie occasioni di incontro con gli autori, le case editrici e tutti gli operatori del settore.

In un contesto internazionale segnato dal buio della guerra, dalla tensione e dalla paura, il titolo dell’edizione 2022 è “Cuori selvaggi”. Questo tema, ricorrente nei tanti appuntamenti della fiera, vuole rappresentare le idee di libertà e di coraggio, per esplorare nuove strade e portare al mondo un messaggio di speranza. 

Come nelle edizioni passate, il Salone prenderà vita non soltanto presso la storica sede del Lingotto, ma abbraccerà tutta l’area metropolitana di Torino e ventisette altre città della regione, grazie a Salone Off, iniziativa giunta al diciottesimo anno di vita. 

Durante il Salone del Libro festeggeremo gli anniversari di due importanti collane del Gruppo Mondadori: il Battello a Vapore, che compie trent’anni, e Urania, al suo settantesimo anno di pubblicazioni.

Tutte le nostre case editrici saranno presenti all’Oval con tantissimi eventi, durante i quali il pubblico potrà ascoltare e dialogare con gli autori.

Ecco i programmi completi di alcuni dei nostri brand editoriali:

I nostri appuntamenti da non perdere

Giovedì 19 maggio

  • 10:30, Arena Bookstock – Maria Falcone inaugura il programma giovani del Salone del Libro, con Massimo Giannini.
  • 11:30, Sala Magenta – Leonardo Del Vecchio, Tommaso Ebhardt, con Paolo Griseri e Mariangela Pira.

Venerdì 20 maggio

  • 10:30, Sala Rossa – La Bibbia: una nuova traduzione, con Enzo Bianchi, interviene Alberto Melloni. 
  • 14:00, Sala Blu – Giovanni Falcone. Trent’anni dopo, Marcelle Padovani, con Rino Parlapiano.
  • 16:45, Sala Viola – Omaggio a Beppe Fenoglio, intervengono Luca Bufano, Nicola Lagioia, Piero Negri Scaglione, Gabriele Pedullà. Modera Paolo Verri; con la partecipazione di Margherita Fenoglio; in collaborazione con Giulio Einaudi Editore e Centro Studi Beppe Fenoglio.
  • 18:15, Sala Internazionale – Euforia, Elin Culled.

Sabato 21 maggio

  • 13:45, Auditorium – Suicidio occidentale, Federico Rampini.
  • 13:45, Sala Oro – Flash, Marcell Jacobs con Giordano Meacci e Marco Ventura.
  • 17:00, Spazio Aboca – Non tutti gli alberi, Gianmarco Parodi con Mario Baudino, Bosco degli scrittori.
  • 18:15, Sala Azzurra – I tre traumi mondiali, Trump, la pandemia e l’invasione russa dell’Ucraina. Come ripensare i principi fondamentali dell’economia e della globalizzazione. Incontro con Joseph Stiglitz; interviene Telmo Pievani. In collaborazione con il Salone del Libro e l’Università di Padova.

Domenica 22 maggio

  • 12:15, Sala Viola – Credere, Umberto Galimberti e Julián Carrón con Stefano Peccatori.
  • 13:30, Sala Azzurra – La casa di marzapane, Jennifer Egan.
  • 13:45, Sala 500 – Strega comanda colore, Chiara Tagliaferri.
  • 13:45, Sala Oro – Io e i #Greenheroes, Alessandro Gassman con il gruppo torinese dei Friday for future.
  • 15:15, Sala 500 – La crepa e la luce, Gemma Calabresi.
  • 18:15, Sala 500 – Quattro stagioni per vivere, Mauro Corona.

Lunedì 23 maggio

  • 11:30, Arena Bookstock – Adotta uno scrittore, con Riccardo Falcinelli, Giampaolo Simi, Federico Taddia e Licia Troisi.
  • 17:30, Sala Rossa – Tutti i sogni ancora in volo, Massimo Ranieri con Marinella Venegoni.

Celebriamo la Giornata mondiale del libro 2022

Celebriamo la Giornata mondiale del libro

In occasione della Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, vi proponiamo un percorso di lettura dedicato ai libri che parlano di libri: ancora oggi un simbolo di condivisione, di apertura, di scoperta.

Leggere un libro non è uscire dal mondo, ma entrare nel mondo attraverso un altro ingresso.

Fabrizio Caramagna

Ci sono libri che più di altri, parlano di libri, o nei quali i libri stessi hanno un ruolo fondamentale, da protagonisti: dove si racconta di scrittori, di lettori, di romanzi. O della genesi della scrittura. O delle mille avventure che possono capitare a un libro o a chi lo possiede.

Electa per i bookshop alla Biennale di Venezia

In occasione della 59. Esposizione Internazionale d’Arte, Electa presenta le nuove librerie de La Biennale di Venezia alle Corderie all’Arsenale, ai Giardini e a Ca’ Giustinian. Tante le collaborazioni importanti con un’aspirazione comune: la centralità della lettura e del libro nella diffusione della cultura contemporanea multiforme e complessa che ogni anno La Biennale scandaglia e rappresenta attraverso le discipline dell’arte, dell’architettura, del cinema, del teatro, della musica e della danza.

Un rinnovato allestimento per il bookshop alle Corderie all’Arsenale a cura di Migliore + Servetto Architects, un intervento grafico di Leonardo Sonnoli coordinato anche con la libreria ai Giardini della Biennalenuove linee di merchandising disegnate da studi internazionali (DeValence, A Practice for Everyday Life) e soprattutto molti libri che trattano i temi della Biennale Arte 2022. A partire dalla figura originale e straordinaria di Leonora Carrington (cui saranno dedicate sezioni specifiche alle Corderie all’Arsenale e Giardini della Biennale, nonché tutta l’offerta editoriale di Ca’ Giustinian, che diventerà una libreria ‘a soggetto’), il pubblico troverà testi che parlano non solo di arte e degli artisti in mostra, ma anche dei percorsi che essi sviluppano: intorno al genere, all’identità, a trasformazioni e linguaggio del corpo; sui rapporti tra l’uomo e la tecnologia, la fantascienza, l’irreale, e ancora sulle alleanze tra l’essere umano e le altre, nuove e ibride, specie.
Le voci dei più importanti pensatori del nostro tempo ma anche del passato, una ricca offerta di libri (quasi 2000 titoli) per immergersi e scoprire, per perdersi e ritrovarsi.

Il visitatore-lettore attraverserà nelle librerie nuove sezioni caratterizzate da temi e parole chiave:
EARTHSEED (d’après Octavia Butler) è la selezione che racconta il rapporto tra uomo e altri esseri viventi, la capacità di prendersi cura, la vita e i rapporti fra esseri non umani;
CASA DELLE DIFFERENZE (d’après Audre Lorde) propone testi su femminismi e attivismi che hanno allargato e continuano ad allargare la definizione di umano;
POSTUMANO presenta edizioni per viaggiare oltre l’umanesimo e oltre i corpi normativi; ANTROPOCENE/ CAPITALOCENE libri che raccontano dove ci troviamo, perché e dove possiamo andare; e infine
IL NOSTRO MONDO, ALTRI MONDI libri sul mondo che viviamo e su altri mondi possibili.

A Ca’ Giustinian, la scelta editoriale ruota attorno alla figura di Leonora Carrington, al suo Il latte dei sogni, al surrealismo femminile, alle pensatrici, scrittrici, e artiste storiche e contemporanee che parlano ai visitatori della Biennale Arte: da Dora Maar a Lee Miller, da Dorothea Tanning a Claude Cahun fra le più visibili.

Per alimentare l’interazione con i lettori e i visitatori è attivo un canale Instagram dedicato: @electabookshop, uno strumento per potenziare la narrazione in rete e allo stesso tempo per invitare il pubblico di prossimità a frequentare le librerie e a prendere parte alle iniziative.

LA GUIDA AI PADIGLIONI
In occasione della Biennale Arte 2022, Electa pubblica anche la Guida ai padiglioni della Biennale di Venezia dal 1877 nelle edizioni italiano e inglese, a cura di Marco Mulazzani. L’aggiornamento della ‘storica’ guida ai padiglioni che mostra, attraverso il succedersi delle costruzioni, un complesso intreccio con le vicende della oltre centenaria attività della Biennale di Venezia. La nuova edizione comprende la documentazione del Padiglione della Santa Sede, l’ultimo realizzato nel 2018 sull’isola di San Giorgio Maggiore.

Casabella presenta la mostra “Nuove Cantine italiane. Territori e architetture”

Il magazine Casabella presenta, in occasione dell’edizione 2022 di Vinitaly, una mostra dedicata alle trasformazioni architettoniche delle cantine vitivinicole italiane. Un’esposizione visitabile dall’8 al 13 aprile all’interno di Palazzo Balladoro di Verona e a cui sarà dedicato un volume edito da Electa editore.

Come evolvono i luoghi dove il vino viene prodotto? In diversi paesi, Italia inclusa, si va diffondendo la convinzione che le cantine dove avviene la produzione del vino debbano trasformarsi e ridisegnarsi. Una convinzione nata anche dal sempre più diffuso interesse per tutto ciò che il vino riassume, il piacere che porta, suscitando la curiosità per la sua origine, per i modi in cui lo si produce, le costruzioni nelle quali lo si lavora e gli ambienti dove la vite viene coltivata. 

Temi che saranno al centro di due appuntamenti organizzati dal magazine Casabella:  la mostra Nuove cantine italiane. Territori e architetture, ospitata dall’8 al 13 aprile 2022 nella splendida cornice settecentesca di Palazzo Balladoro – Banca Passadore, a Verona, per l’edizione 2022 di Vinitaly, e il convegno Undici cantine italiane. Architetti e territori, che si terrà l’8 aprile alle ore 10:00, negli spazi di Magazzini Generali M15 di Verona. 

I progetti in esposizione, esempi di eccellenza che coniugano design e vino, tecnologia e innovazione, saranno raccolti in una pubblicazione edita da Electa Architettura, disponibile dal 26 aprile. Il libro, che accompagna una mostra itinerante, raccoglie gli esiti progettuali più interessanti dell’ultimo decennio e dà conto di un fenomeno, quello delle cantine progettate da architetti di diversa formazione, che ancora è in corso e che in alcune regioni ha possibilità di importanti espansioni. Il volume conferma l’attenzione di Electa per una progettualità architettonica sensibile all’intero ciclo di produzione del vino e del terroir che lo determina, insieme alla volontà di utilizzare l’architettura come strumento che qualifica, distingue, incuriosisce.

 

A Parma una mostra sulla committenza della famiglia Farnese

A venticinque anni dall’ultima esposizione sul tema, il Complesso Monumentale della Pilotta di Parma ospiterà, dal 18 marzo al 31 luglio 2022, una grande mostra dedicata alla committenza della famiglia Farnese, con l’obiettivo di indagare la straordinaria affermazione della casata nella compagine politica e culturale europea dal Cinque al Settecento, attraverso l’utilizzo delle arti come strumento di legittimazione. I Farnese. Architettura, arte, potere è realizzata dal Complesso Monumentale della Pilotta in partenariato con la nostra casa editrice Electa, con il sostegno del Comune di Parma.

L’esposizione, curata da Simone Verde con Bruno Adorni, Carla Campanini, Carlo Mambriani, Maria Cristina Quagliotti e Pietro Zanlari, presenterà oltre 300 opere provenienti da collezioni pubbliche e private, italiane ed europee insieme a opere della Collezione Farnese a Parma. Da segnalare alcuni prestiti eccezionali, a conferma delle relazioni e dell’interesse dei Farnese per la cultura e gli oggetti provenienti da terre lontane e sconosciute.

Il risultato è un corpus di materiali museali ed archivistici che confluisce per la prima volta in una delle mostre più importanti mai realizzata sul tema del collezionismo rinascimentale e di sicuro la più ricca in assoluto sulla Collezione Farnese, in cui si ritrova una riflessione dell’aderenza tra residenze e raccolte artistiche, capace di evocare quel connubio tra opere e architettura che legava i contenuti al loro contenitore. 

Il percorso espositivo, sviluppato su diversi nuclei tematici, sarà articolato nei diversi spazi del Complesso della Pilotta: i Voltoni del Guazzatoio, il Teatro Farnese, la Galleria Petitot della Biblioteca Palatina e la Galleria Nazionale. Ad accompagnare l’iniziativa una serie di pubblicazioni che approfondiranno la storia globale del collezionismo farnesiano, con contributi dei maggiori studiosi al mondo di questo tema, e le complesse vicende della committenza artistica e architettonica.

Le pubblicazioni de I Farnese. Architettura, arte, potere sono edite da Electa.

Tutte le informazioni su electa.it

Le foto sono di Paolo Portoghesi e Giovanni Hänninen.

La Triennale di Milano ed Electa celebrano la carriera di Saul Steinberg, tra Milano e New York

Saul Steinberg - Milano New York

Triennale Milano e Electa dedicano un’attesissima mostra a Saul Steinberg (1914-1999), a cura di Italo Lupi e Marco Belpoliti con Francesca Pellicciari.
Un omaggio che Milano doveva al grande artista, che ha dedicato molte delle sue opere di tagliente intelligenza alla città in cui ha soggiornato negli anni di formazione.

L’allestimento al primo piano di Triennale nella Curva, punto privilegiato del Palazzo dell’Arte, è disegnato da Italo Lupi, Ico Migliore, Mara Servetto in dialogo sensibile con l’architettura.

Un’esposizione ricca di disegni a matita, a penna, a pastello; opere realizzate con timbri e ad acquerello, maschere di carta, oggetti/sculture, stoffe, collages, a documentare la intensa e multiforme attività artistica di Steinberg. Ad accompagnare le opere, un’ampia selezione di apparati documentali e fotografici, utili per una più attenta comprensione della vita dell’artista, nonché una selezione accurata di riviste e libri originali, che – a partire dalle famose copertine del ”The New Yorker” – hanno accolto alcuni dei contributi più significativi di Steinberg.

350 opere circa, provenienti da importanti istituzioni, quali la Saul Steinberg Foundation, il Jewish Museum e la Hedda Sterne Foundation di New York, il Museum of Fine Arts di Boston, nonché da collezionisti e amici di Steinberg, in Italia e all’estero.

In questa occasione, viene inoltre mostrata in anteprima parte dell’importante donazione di opere dell’artista che la Biblioteca Nazionale Braidense ha recentemente ricevuto dalla Saul Steinberg Foundation.

La mostra si inserisce nel percorso che Triennale sta portando avanti su alcuni protagonisti della cultura del Novecento che da Milano hanno sintetizzato un’estetica e una visione del progetto che ha poi avuto influenze in tutto il mondo. Una serie di esposizioni monografiche che restituiscono la grandezza di figure complesse, facendo emergere nuove chiavi interpretative e superando facili etichette e inquadramenti.

Laureatosi avventurosamente alla facoltà di Architettura del Regio Politecnico, Steinberg non ha mai dimenticato gli anni trascorsi a Milano (dal 1933 al 1941), città in cui, oltre a stringere importanti rapporti di amicizia con alcuni protagonisti del vivace mondo culturale milanese di quegli anni – a partire da Aldo Buzzi, suo amico fraterno – si inizia a delineare il suo personale percorso artistico, attraverso i primi contributi alle riviste satiriche degli anni Trenta come Il Bertoldo e il Settebello, tramite i quali ottiene una prima, precoce fama come disegnatore umoristico.

Saul Steinberg Milano New York in Triennale prende spunto proprio da questi esordi per fornire una prima testimonianza del suo rapporto con l’Italia in generale, e con Milano in particolare, senza però tralasciare anche altre città – reali, come Venezia o Carpi, oppure immaginarie, frutto di straordinari pastiches di paesaggi urbani composti da cupole romane e fantasie architettoniche, non riconducibili ad una città specifica ma dal sapore tutto italiano.

Espulso nel 1941 dall’Italia per motivi razziali, Steinberg raggiunse faticosamente nel 1942 gli Stati Uniti, da cui, arruolatosi nelle fila dell’esercito alleato, ripartì con lo scopo di raccontare attraverso i propri occhi gli eventi del conflitto mondiale, andando a toccare oltre ai teatri di guerra di Cina, India e Nord Africa anche il Belpaese.
Dall’esperienza del conflitto scaturirono importanti opere, due delle quali, già esposte nel 1946 al MoMA in occasione della mostra Fourteen Americans, saranno presenti in Triennale.

Nucleo centrale dell’esposizione è un’opera specificatamente realizzata da Steinberg per Milano: quattro disegni preparatori, ciascuno composto da una striscia di carta piegata a fisarmonica lunga fino a 10 metri, che, una volta ingranditi fotograficamente, vennero incisi con la tecnica a “sgraffito” sui muri curvi del Labirinto dei ragazzi, progettato dallo studio di Architettura BBPR per la 10ª Triennale di Milano del 1954. Questi quattro leporelli, parte della donazione alla Biblioteca Braidense, contengono molti dei temi e dei segni artistici che Steinberg svilupperà lungo tutto l’arco della sua carriera. In primis, quello della linea, la cui ingannevole semplicità assume, nelle mani e nel pensiero di Steinberg, declinazioni inesauribili, in un esperimento narrativo continuo.

Per offrire una rappresentazione esauriente del Labirinto, oltre al materiale documentario sul progetto architettonico dei BBPR, proveniente dagli archivi di Triennale, è presente in mostra un Mobile di Alexander Calder, proveniente dalla GAM di Torino, a ricordo di quello che era situato al centro del suo percorso. E non è un caso che Steinberg e Calder si trovassero affiancati all’interno dello stesso progetto: oltre ad essere grandissimi amici (Steinberg scriverà un testo commovente per il necrologio di Calder) i due artisti si erano già trovati a lavorare fianco a fianco, essendo stati convocati entrambi a realizzare delle opere per l’erigendo Terrace Plaza Hotel di Cincinnati, nei tardi anni ’40. Negli anni Settanta, Steinberg dedica a Milano altri disegni di straordinaria intelligenza, raffigurando la città come il suo ricordo gli suggerisce. Ecco quindi le architetture solennemente novecentesche del Regime, ancora immerse in scenari di grottesca quotidianità fascista, i luoghi della sua vita milanese nei dintorni del Politecnico, e altre cartoline dalla sua vita passata: “L’aria di Milano era ottima, allora, e la luce bellissima, e vedevo una cosa che non avevo mai visto, lo svegliarsi tranquillo e silenzioso di una città: gente a piedi, gente in bicicletta, tram, operai.” Accanto a ciò, trova spazio una sintesi il più possibile estesa di tutto ciò che compone il variegato e sorprendente universo di Steinberg: uno sguardo sul mondo che accoglie, interpreta e rielabora temi e soggetti di ogni genere, con uno stile e una visione immediatamente riconoscibili.

Il libro: Steinberg A-Z

La mostra è accompagnata da un libro-catalogo, edito da Electa, dal titolo Steinberg A-Z, organizzato come una “enciclopedia” contemporanea: un volume a cura di Marco Belpoliti che analizza l’opera di Saul Steinberg nei suoi molteplici aspetti, dall’architettura al disegno, dal rapporto con Milano a quello con New York, alle mappe, all’epistolario con Aldo Buzzi, agli artisti che gli furono amici e compagni come Costantino Nivola e Alexander Calder, ma anche Alberto Giacometti e Le Corbusier. Il libro riunisce i contributi di Stefano Boeri, Marco Sammicheli, Claudio Bartocci, Stefano Bartezzaghi, Francesco Cataluccio, Gabriele Gimmelli, Nunzio La Fauci, Francesca Pellicciari, Mario Tedeschini Lalli, Stefano Salis e altri a cui sono state affidate le voci dell’enciclopedia, un centinaio di lemmi circa per offrire uno spaccato dell’universo di Steinberg.

L’allestimento in Triennale

Lo spazio che ospita la grande mostra steinberghiana è quello autorevole per la sua posizione nell’ampio e certo fortemente rappresentativo emiciclo vetrato al primo piano del Palazzo della Triennale. Spazio molto importante nella planimetria del palazzo, ma che, con le sue superfici curve completamente vetrate e luminosissime, ha richiesto soluzioni complesse per l’esposizione delle opere, anche in relazione alla luce molto intensa. “Affrontando con Ico Migliore e Mara Servetto, soliti compagni di viaggio e spesso direttori d’orchestra, questa nuova avventura, si è stabilito che la linea guida del progetto doveva essere quella di un allestimento che valorizzasse la nobile architettura di Giovanni Muzio, progettista del Palazzo” sottolinea Italo Lupi. Filtrata da una prima zona fortemente dinamica per i tagli diagonali e per la ricca testimonianza fotografica e letteraria sulle pareti, la vera sala espositiva è risolta con una serie di teche luminose e tavoli orizzontali, ma soprattutto con la grande libreria che segue attentamente la curva dell’emiciclo e ospita e svela le opere. Si è pensato a questa grande libreria come a un potente diorama capace di raccontare puntualmente la complessità delle opere steinberghiane.
Il necessario controllo della luce, che per molte opere richiede standard rigidissimi, ha imposto l’oscuramento totale delle superfici vetrate. Un colpo d’occhio che sottolinea e non contraddice la comprensione spaziale dell’architettura.
E, da uno spiraglio lasciato libero, corre lo sguardo verso l’angolo verde del Parco Sempione che, nella 10ª Edizione della Triennale, aveva ospitato il Labirinto, storico monumento BBPR/Steinberg. 

Nasce a Mantova una scuola di scrittura ed editoria per ragazzi

A Mantova da ottobre una scuola di scrittura ed editoria per gli studenti delle superiori, ricordando Arnoldo Mondadori

A ottobre 2021 prende avvio, a Mantova, un’iniziativa destinata ai giovani: una Scuola di scrittura ed editoria dal titolo Il libro dalla A alla Z, promossa dal Comune di Mantova (settore Cultura e turismo e Assessorato all’istruzione, in collaborazione con Biblioteca Teresiana) e ideata e realizzata dalla nostra casa editrice Electa in collaborazione con la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, in occasione dei 50 anni dalla scomparsa di Arnoldo Mondadori.

Nato con l’obiettivo di alimentare la passione per la lettura e la scrittura della generazione Z e inserito dalle scuole tra i programmi di attività dei PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento), il progetto prevede un anno di formazione, con lezioni che indirizzano e guidano verso i molteplici mestieri dell’editoria. Venti lezioni rivolte a 110 studenti e studentesse degli istituti superiori di secondo grado di Mantova per la durata di 9 mesi (da ottobre 2021 a giugno 2022), negli spazi della biblioteca Teresiana, tenute da riconosciuti professionisti del settore come Edoardo Brugnatelli, Lucia Tilde Ingrosso e Michela Tilli, fra gli altri.

Anticiperanno la scuola due lezioni speciali e aperte al pubblico che si terranno nell’Atrio degli Arcieri di Palazzo Ducale l’8 e il 9 settembre, nelle giornate del Festivaletteratura: la filosofa Ilaria Gaspari e la sociolinguista Vera Gheno inviteranno i ragazzi e tutto il pubblico a “prendere i desideri per la coda”, parafrasando Picasso. Un’esortazione alla libera esplorazione ed espressione del sé e dei pensieri, attraverso il potere del linguaggio.

 Nel giugno 2022 i percorsi intrapresi dai ragazzi durante l’anno, dalle radici storico-artistiche più profonde della città verso le grandi questioni della contemporaneità, confluiranno nella progettazione di un’inedita Guida sentimentale di Mantova, con testi, fotografie e copertina a cura dei partecipanti.

Mantova, città dalla tradizione letteraria, è anche il luogo di origine di Arnoldo Mondadori (1889 – 1971), di cui quest’anno ricorre il Cinquantesimo anniversario dalla scomparsa. L’iniziativa sarà anche occasione per raccontare e celebrare il percorso imprenditoriale di Mondadori: dal successo nel settore della scolastica, alla sperimentazione di nuovi generi e formati editoriali. Saranno inoltre valorizzate le tracce che ha lasciato in città, come la collezione d’arte moderna con dipinti di Federico Zandomeneghi e Armando Spadini, donata dalla famiglia Mondadori negli anni ‘70 ed esposta permanentemente al piano superiore di Palazzo Te dal 1983.

 

Informazioni sugli appuntamenti

Un atlante dei desideri,
Con Ilaria Gaspari,
8 settembre, ore 11:30
Mantova, Palazzo Ducale, Atrio degli Arcieri

Abitare comodamente la lingua: considerazioni su un diritto universale,
Con Vera Gheno,
9 settembre, ore 11:30
Mantova, Palazzo Ducale, Atrio degli Arcieri

L’ingresso agli incontri è gratuito con prenotazione obbligatoria, prenota a questi link i biglietti per Ilaria Gaspari e Vera Gheno

Electa presenta la mostra “Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche”

La reggia di Nerone riapre al pubblico con la mostra “Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche”

La Domus Aurea riapre al pubblico con un percorso di visita ricco di novità e con una mostra organizzata e prodotta da Electa

La mostra

“Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche” è la mostra pensata per il cinquecentenario della morte di Raffaello Sanzio (6 aprile 2020), allestita nella Sala Ottagona e negli ambienti circostanti con straordinari apparati interattivi e multimediali.

Intorno alla metà del secondo decennio del Cinquecento, Raffaello fu il primo artista rinascimentale a comprendere la logica dei sistemi decorativi della residenza neroniana, riproponendoli organicamente, grazie alle sue profonde competenze antiquarie, in numerosi capolavori ricordati in questa esposizione. Curata da Vincenzo Farinella e Alfonsina Russo con Stefano Borghini e Alessandro D’Alessio, è promossa dal Parco archeologico del Colosseo e prodotta da Electa.

Il progetto narra l’eccezionale storia della riscoperta della pittura antica sepolta nelle “grotte” dell’originaria Domus Aurea di Nerone. Una storia che comincia intorno al 1480, quando alcuni pittori, tra i primi Pinturicchio, Filippo, Lippi e Signorelli, si calano nelle cavità del colle Oppio – definite appunto grotte – per recarsi, a lume di torce, ad ammirare le decorazioni pittoriche, e da allora chiamate “grottesche”, di antichi ambienti romani. Stavano scoprendo, senza ancora saperlo, le rovine dimenticate dell’immenso palazzo imperiale di Nerone celebrato dalle fonti.

La mostra, il cui allestimento e interaction design sono progettati da Dotdotdot, si sviluppa nella Sala Ottagona, vero e proprio capolavoro dell’architettura romana imperiale, e nei cinque ambienti limitrofi. Alle proiezioni digitali si aggiunge un progetto di sound design che, in tempo reale, genera una colonna sonora basata sulle musiche romane e rinascimentali.

La visita

La mostra è visitabile tutti i giorni, e dal venerdì alla domenica è compresa nella visita guidata del cantiere della Domus Aurea. Per info: https://parcocolosseo.it/ e raffaellodomusaurea.it 

Electa partner ufficiale di ADI Design Museum

Electa per ADI Design Museum
Milano, 25 maggio 2021. Electa ha il piacere di annunciare la collaborazione con ADI Design Museum, spazio museale dedicato alla Collezione del Compasso d’Oro, che aprirà le porte al pubblico il 26 maggio 2021 a Milano, nei rinnovati spazi di via Ceresio 7.
Electa è infatti partner ufficiale della neonata istituzione culturale per la gestione del bookshop, l’ideazione e pubblicazione di libri e cataloghi, per la creazione delle linee di merchandising dedicato, e per l’organizzazione di eventi e altre iniziative promozionali.
Nasce così Officina Design: un laboratorio di idee e attività, di collane editoriali, di progetti di merchandising, ma anche di eventi e letture legati alla produzione, all’industria, alla sostenibilità e alla creatività.

 
Due “Compassi d’Oro” al lavoro
Il progetto di allestimento del bookshop e del caffè, interamente in rame, materiale antibatterico e facilmente riciclabile, è stato affidato a Marco Ferreri, vincitore del premio Compasso d’Oro alla carriera nel 2020. L’architetto ha proposto uno spazio unico, organizzato con uguali arredi, definiti nelle loro funzioni proprio dalle cose che espongono.
A Leonardo Sonnoli, a cui nel 2011 e nel 2018 è stato assegnato il Compasso d’Oro (oltre a due Menzioni speciali negli anni 2001 e 2014), è affidata la progettazione di una collezione di merchandising identitaria, la declinazione della grafica interna e una linea coordinata di oggetti utilizzati nello spazio di Officina Design.

 

Design prêt-à-porter
La libreria, specializzata in design e grafica, proporrà ai visitatori dell’ADI Design Museum, e ai lettori interessati, un vasto assortimento di novità dei principali editori italiani e internazionali, con focus dedicati a due fondamentali protagonisti della creatività e dell’impresa: Gio Ponti e Adriano Olivetti.
In omaggio a Gio Ponti, padre del Compasso d’Oro, una sezione della libreria ospiterà periodicamente alcune produzioni iconiche, come la celebre collezione di piastrelle Blu Ponti rieditate dalla Ceramica Francesco De Maio, licenziataria esclusiva per la riproduzione dei 33 decori bianchi e blu che Gio Ponti realizzò tra il 1960 e il 1962 per l’Hotel Parco dei Principi di Sorrento, il primo hotel design al mondo; per celebrare l’imprenditore Adriano Olivetti sarà invece esposta la collezione ufficiale di Olivetti per tutti che, oltre a riproporre il design e il marchio nelle sue versioni storiche, utilizza solo materiali sostenibili.

Un’accurata selezione tematica di titoli per bambini (fra gli altri grandi “autori” Munari, Mari, Castiglioni…) e alcune pubblicazioni di noti illustratori contemporanei affiancheranno un’isola “green” che suggerirà letture di forte attualità, curiosità per esplorare vita e poteri straordinari delle piante, le atmosfere in verde e i principi della biodiversità, oltre che una produzione handmade dal design “sostenibile”, realizzata con fibra di cellulosa, e un’ampia selezione di semi rari. Immancabili i prodotti di fine stationery, ideati e realizzati da creativi “indipendenti”, e certificati
nel rispetto dell’ambiente.
Accanto a libri e riviste, sarà possibile acquistare anche prodotti di merchandising dei migliori brand, le principali icone del design italiano e alcuni fra gli oggetti premiati dal Compasso d’Oro, quali le lampade Parentesi e May Day di Flos, Eclisse, Tolomeo e Tizio di Artemide e la caffettiera espresso Ossidiana di Alessi.

 

Il design, storia e progetti per un nuovo presente
L’offerta editoriale del bookshop presenterà anche guide, cataloghi e approfondimenti tematici, pubblicati da Electa. Tra i primi titoli, per accompagnare gli eventi inaugurali:

Renata Bonfanti. Tessere la gioia: un volume, a cura di Marco Romanelli, dedicato a una straordinaria figura del textile design italiano, vincitrice del Compasso d’Oro nel 1962. Viene presentata una scelta completa dei lavori dell’artista vicentina, dai primi tappeti a pelo lungo annodati a mano, fortemente influenzati dall’arte informale, alla poetica collezione “Algeria”, della fine degli anni ’50, fino ai più recenti tappeti a telaio meccanico.

Giulio Castelli. La cultura imprenditoriale del sistema design: a cura di Federica Sala, un omaggio a uno dei padri fondatori dell’ADI, il cui contributo è stato fondamentale per la nascita del sistema del design italiano. Il catalogo sintetizza la sua visione imprenditoriale che non poteva prescindere dal legame con le istituzioni, con il Salone del Mobile, con le neonate scuole di categoria, con i musei e con gli altri imprenditori. Una vita, con quella della moglie Anna Ferrieri, dedicata a ciò che oggi definiamo “cultura del progetto”.

Manifesto alla carriera. Omaggio della grafica italiana ai maestri del Compasso d’Oro: curato da Luca Molinari, il volume raccoglie 139 manifesti dedicati ad altrettanti Compassi d’Oro alla Carriera. Racconta l’Italia del design da un duplice punto di vista, onorando la storia del professionismo colto italiano e del più nobile dei premi per il design e fissando al contempo una virtuosa istantanea dello stato dell’arte della grafica italiana contemporanea.

Officina design è un bookshop e un bar caffetteria, quest’ultimo gestito da CHIC – Charming Italian Chef: uno spazio continuo per conoscere, sperimentare e condividere linguaggi, “culture” e gusto.

All’interno di Officina Design, l’esperienza del visitatore sarà in futuro arricchita da incontri, talk, presentazioni dedicate alle novità dell’editoria a tema, appuntamenti con “personal shopper” per una scelta di letture, accompagnati da “divagazioni” per il gusto, nell’adiacente Caffè.
Inoltre Electa svilupperà un racconto a puntate, sui propri canali social, con #OfficinaDesignStories.

Pompei. La città viva

Il primo podcast dedicato al Parco Archeologico di Pompei

Pompei. La città viva è un podcast prodotto da Piano P, piattaforma italiana dei podcast giornalistici, per il Parco Archeologico di Pompei, in collaborazione con Electa, in occasione della prossima riapertura al pubblico dell’Antiquarium di Pompei.

Sei episodi, condotti da Carlo Annese, nei quali ventisei tra accademici, archeologi, artisti e scrittori, insieme al direttore Massimo Osanna, raccontano la storia e l’evoluzione di una delle più grandi ricchezze del patrimonio italiano: dalla tragica eruzione del Vesuvio che nel 79 dopo Cristo fece scomparire una città intera sotto una coltre di cenere e lapilli alla scoperta casuale che diede inizio agli scavi nel 1748, fino all’ultimo straordinario rilancio del Parco Archeologico.

Valeria Parrella, Pappi Corsicato, Catharine Edwards, Maurizio De Giovanni, Andrea Marcolongo e molti altri contribuiscono a ricostruire la vita quotidiana, le arti e i costumi della città antica – dal cibo all’erotismo, dall’architettura delle domus ai giardini – mettendoli in relazione con i nostri tempi. Insieme a Cesare De Seta e Anna Ottani Cavina analizzano l’influenza che Pompei ha esercitato sulla cultura degli ultimi tre secoli, dal pensiero illuminista sulla catastrofe alla fascinazione dei viaggiatori romantici del Grand Tour fino ai best-seller sugli ultimi giorni prima della tragedia. E con Maria Pace Ottieri scoprono innumerevoli punti di contatto con la realtà di oggi, a cominciare dal rischio che corrono i 700.000 abitanti dei sette Comuni dell’area vesuviana. «Quelle rovine ci dicono che siamo sostanzialmente gli stessi», dice

il popolare scrittore napoletano Maurizio De Giovanni. «Quella città, con i suoi mercati e le sue case, con la sua divisione tra una borghesia commerciale e i suburbi popolari, ricalca nella stessa identica maniera quella che sarebbe oggi la città, se la si fotografasse in una situazione simile. E speriamo che non avvenga mai».

La serie prevede 6 episodi, con uscita settimanale dall’8 gennaio 2021. Gli episodi saranno disponibili all’ascolto su Spotify, Spreaker, Apple Podcast e su tutte le principali app gratuite per l’ascolto dei Podcast.

Sommario degli episodi

Episodio 1. Il museo vivente
Episodio 2. Vivere a Pompei: dall’arte allo street food
Episodio 3. Cinquantamila volte Hiroshima
Episodio 4. I volti della ricerca
Episodio 5. La città dell’amore
Episodio 6. Dal Grand Tour a Lonely Planet

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CREDITI
Autori dei testi: Carlo Annese, Enrico Racca, Lucia Stipari; Speaker: Matteo Alì, Arianna Granata; Illustrazione della cover: Joey Guidone; Musiche originali: Nicola Scardicchio, Michele Bozzi, flauto; Antonella Pecoraro, Arpista, arpa; Montaggio e post-produzione: Giacomo Qualcuno; Editing: Giulia Pacchiarini.