Installazioni e designers: chi sono i protagonisti di Interni Design Re-Evolution
La grande mostra-evento di Interni nasce con l’intento di attivare e moltiplicare connessioni e relazioni: un sistema virtuoso tra i protagonisti della creatività, imprese, reti distributive che hanno l’imprescindibile necessità di connettere persone e idee provenienti da luoghi e culture diversi. In collaborazione con aziende, multinazionali, start-up e istituzioni, sono più di 40 progettisti che hanno realizzato oltre 40 proposte creative (installazioni, mostre, design islands, micro-architetture e macro-oggetti, tutti site-specific) per interpretare il tema di questa edizione della mostra.
Negli spazi dell’Università degli Studi di Milano prendono vita una serie di imponenti installazioni.
Nel Cortile della Farmacia Amazon presenta The Amazing Playground: uno spazio interattivo ed esperienziale che vede protagonista Swing, l’installazione progettata da Stefano Boeri Interiors. Si tratta di un’altalena speciale che traendo ispirazione dal Surrealismo spagnolo del primo Novecento e dal Circo Americano di Madrid si presenta come un contrappunto ludico alla retorica astratta sulla sostenibilità. Swing sostiene un progetto nazionale concreto di forestazione urbana, come Parco Italia, promosso con Amazon Italia da Stefano Boeri Architetti e AlberItalia, nato per migliorare e implementare il capitale naturale in Italia e la sua biodiversità. Oltre a interagire con l’installazione, il pubblico può anche scoprire una selezione di prodotti certificati Climate Pledge Friendly disponibili su Amazon.it ed esposti agli angoli del Cortile.
All’interno Cortile del’700 La Macchina impossibile, scultura metallica progettata da Piero Lissoni per Sanlorenzo, che unisce alta tecnologia e sapiente lavoro manuale, dando forma al tema della nautica sostenibile. Si tratta della rappresentazione di un grande ingranaggio i cui elementi si muovono grazie al nuovo sistema a idrogeno che Sanlorenzo sta sviluppando per la propulsione delle proprie imbarcazioni in collaborazione con Siemens Energy. La piattaforma retroilluminata sulla quale poggia l’installazione di metallo ne esalta il meccanismo realizzato con eliche e ruote dentellate, mentre il vapore leggero che la circonda riproduce l’effetto di una turbina azionata dal sistema fuel cell.
Numerosi sono i progetti realizzati nel Cortile d’Onore. Tra questi A Theatre to Save the Planet, uno spazio itinerante a forma di teatro creato da Andrea Boschetti in collaborazione con Ana Lazovic dello studio Metrogramma con Mirage, pensato per divulgare valori quali sostenibilità, solidarietà e innovazione responsabile. Si tratta di container recuperati dall’oceano che diventano un luogo di meditazione e partecipazione, dove quotidianamente verranno proposti appuntamenti dedicati al tema della sostenibilità (partner del progetto Save the Planet).
A modern Cabinet of Curiosities, di Annabel Karim Kassar, è un’installazione interattiva che invita il visitatore a re-immaginare il proprio posto nell’ordine naturale e ad andare oltre la semplice visione, scoprendo come l’architettura sia in grado di cambiare il nostro equilibrio emotivo e il vivere l’intimità umana.
L’Oasi Microarchitettura, avvolgente e protettiva, di Massimo Iosa Ghini mostra poi come si possa pensare al progetto ispirandosi agli organismi vegetali per la creazione di uno spazio con un cuore pulsante che metta in relazione uomo e natura attraverso luce e materiali naturali, il movimento dell’aria e la percezione sensoriale.
Lo studio berlinese Topotek 1 – in collaborazione con il Landscape Festival di Bergamo – I Maestri del Paesaggio – con Grow together, Grow green / 10k+ ha poi pensato a un’esperienza da vivere e condividere, un’azione collettiva che si articola in tre concetti: decostruzione, attivazione e crescita verde. Una struttura, smontabile e riutilizzabile, funge da punto di raccolta per una collezione di piante che i visitatori sono invitati a portare a casa per prendersene cura. Il padiglione Nutura, di Benedetta Tagliabue – EMBT Architects, costruito in collaborazione con Roca, è realizzato in legno e ceramica per un viaggio multisensoriale nella natura e nella tradizione costruttiva del Mediterraneo, con tralicci e persiane che danno vita a giochi di ombre, texture materiche, scorci multipli. Il percorso culmina in una sorta di piazza, dove rilassarsi e godere la vista sul Cortile: in ottica di completa Re-Evolution e di sostenibilità ambientale, tutti i materiali che lo compongono saranno disassemblati, recuperati e utilizzati in altri progetti.
Il Loggiato Est ospita Discover(y) lightning di Mario Cucinella con Artemide: luminoso e sentito omaggio a Ernesto Gismondi, fondatore di Artemide, ottenuto con una serie di sospensioni capaci di ammantare di rosso il Cortile del Filarete, modellandone spazi e incorniciando dettagli. L’opera contribuisce alla qualità degli spazi grazie alla tecnologia di luce brevettata Integralis, in grado di sanificare e impedire la crescita di batteri sulle superfici illuminate.
Sempre nel Cortile d’Onore l’artista inglese Ian Berry con The greatest story ever worn realizza un tributo ai 150 anni dell’iconico modello 501 di Levi’s; Stone Pavilion dell’architetto Brasiliano Vivian Coser presenta l’eccellenza della produzione lapidea nazionale con un’attenzione verso pratiche e materiali rispettosi dell’ambiente, in collaborazione con It’s Natural, Centrorochas, ApexBrasil.
Fidenza Village attraverso le sculture MOAI del duo di street artist Urbansolid propone una riflessione sui tempi attuali re-interpretando la storia più ancestrale con il linguaggio contemporaneo della street art. Operae di Gianni Lucchesi per Giannoni&Santoni e galleria Hangar è invece la scultura in materiale lapideo di un piccolo seduto a grandezza naturale che domina il Cortile d’Onore dalla sommità di un totem alto 13 metri fatto di elementi modulari cubici in cemento alleggerito.
A simboleggiare la perfezione dell’architettura, nel prato centrale si erge un enorme cubo in listelli di materiali riflettenti – Momentum – di Ma Yansong e Andrea d’Antrassi/ MAD Architects prodotto in collaborazione con AXA IM Alts.
Infine due totem, uno composto da strati di materiali per l’edilizia e l’altro disegnato da un sottile profilo metallico – Tangibile & Intangibile – proposto da One Works con Mapei e Ica, vuole fare un bilancio tra saper fare in architettura, attraverso il riutilizzo dei materiali e la scoperta di nuovi linguaggi per raccontare il progetto, quali la realtà virtuale e il Metaverso.
Si sviluppa in due momenti Temporal, la presentazione organizzata da ApexBrasil: un’installazione artistica sospesa a forma di bozzolo di 6 metri di diametro, ricoperto di muschio naturale nel Cortile d’Onore; e una mostra di prodotti a cura di Bruno Simões allestita lungo il Portico Richini e Portico San Nazaro che rappresenta la vitalità del design brasiliano contemporaneo nelle sue diverse forme, regioni e caratteristiche e riflette sullo slancio della produzione in un’ottica di sostenibilità e attenzione verso l’ambiente e la natura circostante.
Da sempre promotore delle proprie idee sull’Architettura e sul Design, nel Cortile dei Bagni, Simone Micheli presenta Free.Dom, una metafora del tempo e degli atteggiamenti che possiamo avere di fronte alla vita. Attraverso le aziende, che grazie al suo lavoro sperimentano nuove possibilità interpretative, Micheli ha creato tre grandi strutture che rappresentano delle “improbabili” gabbie dalle ampie maglie. Due di esse ospitano un uccellino stilizzato mentre la terza è vuota. Accanto ad essa l’uccellino è volato fuori. Il significato è che solo chi desidera e decide realmente di uscire da percorsi stereotipati, da crisi di sistema, da situazioni di stallo contenutistico, dalla banalità e dal conservatorismo può farlo.
Molteplici le installazioni che popolano anche il Sottoportico del Cortile d’Onore: Seating Experiments With Spanish Tiles di Tomás Alonso Studio per Tile of Spain, Metamorphosys di Roberto Banfi con Studeo group per Itelyum, insieme a Farfalle di Ludovica Diligu con Labo.Art, oltre a Flow di Francesco Forcellini con Besenzoni, Studio Nomade d’Artista di Sergio Fiorentino – Studio Gum, New Horizons di Mandalaki per Halo Edition, Sit on the wor(l)d di Marco Nereo Rotelli per Ever In Art e Giardino Segreto, ovvero la mostra dei risultati della 4° Edizione del Concorso “Il Design. Un viaggio tra Italia e Spagna”, a cura di Carmelo Zappulla di External Reference per l’Ambasciata d’Italia a Madrid.
Nella Hall dell’Aula Magna, Time After Time di Gianluigi Colin con Galleria De Ambrogi dà vita a un’installazione composta da centinaia di metri di tessuti provenienti dalla pulizia delle rotative dei quotidiani, veri e propri objets trouvés, sudari laici, carichi della memoria di infinite storie rimosse, sospesi a undici metri di altezza. Attraverso questa opera ci si interroga sulla qualità del sistema dell’informazione, sulla memoria collettiva e la sua dissoluzione. Vero e proprio tempio laico del sapere, l’Università̀ degli Studi appare la naturale collocazione del progetto perché, come sottolinea Aldo Colonetti, “il design come l’architettura non possono dimenticare che l’arte sta alla base di ogni disciplina progettuale”.
La sensorialità della materia è invece al centro di Acrylic Skyline di Jacopo Foggini con Dr. Gallina, uno skyline policromo “omaggio ad Alessandro Mendini” allestito lungo il Loggiato Ovest. È un percorso guidato dalla luce che filtra attraverso il policarbonato estruso a struttura alveolare, che assume infinite sfumature di colore, selezionate per offrire un’impressione di fluidità. Foggini invita ad una riflessione sui materiali del futuro e a un pensiero positivo sul valore “eterno” della plastica.
Con L’arte del colore di Francesca Grassi di Studio Italo Rota con Boero il Portale Hall Aula Magna è una interpretazione in chiave moderna dell’arcobaleno arcobaleno ottenuta con le cromie del nuovo sistema colore Boero, 1831 – Il colore italiano.
Mentre i Portali Nord e Sud dell’Università degli Studi ospitano l’installazione Re-Connection: Alberto Caliri, Direttore Artistico di Missoni Home Collection propone una sequenza di piccoli conigli pensata per sollecitare le nostre memorie e riconnettersi con le emozioni e le fantasie.
Lo studio CaberlonCaroppi con Pedrali, Zambaiti Parati per Concreta interpretano il tema di Design Re-Evolution con Liminal, ovvero allestendo la sala stampa della mostra con arredi unici e personalizzati per l’occasione, mentre Urban Stage è la proposta di Parisotto + Formenton Architetti con Cimento in concrete look per il relax all’aria aperta di spirito metropolitano dell’Outdoor Lounges.
Da sottolineare infine che molte delle installazioni della mostra nascono con l’idea di essere riutilizzate o nella loro totalità (tra cui, ad esempio, l’altalena di Amazon, legata alla Biodiversità, oppure i container di Mirage, insieme a Save the Planet), o nelle loro parti, andando a configurare nuovi ambienti e manufatti. Interni aderisce infatti al Progetto Economia Urbana, Moda e Design del Comune di Milano, che trasforma gli exhibit della Milano Design Week in una possibilità concreta di rigenerazione e riuso, secondo i principi dell’economia circolare.