Mostre

Vatican Chapels, la Santa Sede alla Biennale di Venezia

In una sorta di trittico, che include le precedenti esperienze delle Biennali d’Arte del 2013 e 2015, la Santa Sede partecipa quest’anno per la prima volta alla Biennale Architettura della Biennale di Venezia, attraverso la realizzazione del Padiglione Vatican Chapels, ideato da Francesco Dal Co.

Il progetto prende le mosse da un modello preciso, la Cappella nel bosco costruita nel 1920 dal celebre architetto Gunnar Asplund nel Cimitero di Stoccolma, alla quale sarà dedicato uno spazio espositivo in apertura del percorso dove verranno esposti i disegni e il progetto originali.

Il tema di una cappella come luogo di orientamento, incontro, mediazione e saluto – come la definì Asplund – è stato proposto a dieci architetti, invitati a ideare e costruire altrettante cappelle all’interno dell’area alberata all’estremità dell’isola di San Giorgio Maggiore. Si tratta dunque di un Padiglione composito e diffuso, percorribile a tappe in un itinerario che è anche pellegrinaggio spirituale. Le cappelle che gli architetti hanno realizzato, grazie all’impegno imprescindibile di importanti Imprese di settore e di Enti finanziatori, si disporranno in “un ambiente naturale del tutto astratto, connotato unicamente dal suo emergere sulla laguna e dal suo aprirsi sull’acqua”, come lo definisce Dal Co, sottolineando l’unicità e l’originalità dell’impresa, che ha lasciato gli architetti liberi di progettare “senza alcun riferimento ai canoni comunemente riconosciuti”. All’interno delle cappelle, il fulcro comune e l’elemento identificativo e unificante è costituito dalla presenza dell’altare e del leggio.

La scelta degli architetti invitati è frutto della decisione di puntare su progettisti capaci di avvalersi di linguaggi espressivi diversi e dotati di marcate personalità dal punto di vista della sperimentazione costruttiva, appartenenti a diverse generazioni e provenienti dall’Europa, dall’Australia, dal Giappone, dagli Stati Uniti e dal Sudamerica, in grado di rispecchiare l’universalità, ovvero la “cattolicità”, della Chiesa.

Gli architetti che hanno progettato le dieci cappelle e il padiglione espositivo che formeranno Vatican chapels sono: Andrew Berman (USA), Francesco Cellini (Italia), Javier Corvalàn (Para-guay), Eva Prats e Ricardo Flores (Spagna), Norman Foster (UK), Teronobu Fujimori (Giappone), Sean Godsell (Australia), Carla Juacaba (Brasile), Smiljan Radic (Cile), Eduardo Souto de Moura (Portogallo), mentre Francesco Magnani e Traudy Pelzel sono gli autori del padiglione che ospiterà la mostra dei disegni di Gunnar Asplund per la “Skogskapellet”, la “Cappella nel bosco” a Stoccolma.

L’inaugurazione del Padiglione, alla presenza del cardinale Ravasi, si terrà venerdì 25 maggio nei giardini dell’Isola di San Giorgio a Venezia. Il Padiglione resterà aperto al pubblico dal 26 maggio al 25 novembre 2018.

Il catalogo, a cura di Francesco Dal Co, con testi di Gianfranco Ravasi, Francesco Dal Co e Elisabetta Molteni, sarà publicato da Electaarchitettura e disponibile dal 23 maggio.

Novecento di carta: i capolavori della grafica al Castello Sforzesco

Electa e il Castello Sforzesco presentano Novecento di carta, i capolavori della grafica italiana del XX secolo. Una mostra di disegni, incisioni e libri d’artista dei più celebri maestri del secolo scorso, conservati nelle raccolte civiche e nelle collezioni di Intesa Sanpaolo. Un’occasione per mostrare al pubblico internazionale del Castello una selezione di lavori provenienti da un patrimonio unico per qualità e varietà, e normalmente non visibile per ragioni conservative.

L’esposizione è una galleria di capolavori della grafica italiana del Novecento che si presenta come una sequenza di sceltissime “pagine d’album” idealmente da sfogliare. Un racconto per immagini di opere di protagonisti noti o notissimi, di una grande varietà di linguaggi, segnici o grafico-pittorici, e di tendenze che hanno attraversato il secolo breve. Oltre 200 opere tra disegni, incisioni e libri d’artista realizzate da 100 celebri maestri del secolo scorso.

Accanto al percorso antologico, che copre un arco temporale di circa un secolo, dagli ultimi anni ’60 dell’Ottocento alla fine degli anni ’70 del XX secolo, si innestano 8 focus di approfondimento sulle singole collezioni grafiche, dalla raccolta di Vittore Grubicy de Dragon ai disegni della Grande Guerra, dai libri d’artista ai progetti di Roberto Sambonet e Luciano Baldessari per le Triennali del 1951 e del 1960, dalle opere di Bepi Romagnoni, Marino Marini e Lucio Fontana al realismo in bianco e nero degli incisori promossi da Giovanni Testori.

In occasione di Novecento di carta la Soprintendenza Castello, in collaborazione con l’Area Biblioteche, organizza Milano Graphic Art, due giorni di eventi dedicati alla grafica d’arte (12 e 13 maggio 2018) tra esposizioni, dimostrazioni, laboratori didattici, incontri e visite guidate presso stamperie e studi d’artista. Il progetto, curato da un gruppo di studenti dell’Università Cattolica – corso di laurea in Scienze dei Beni culturali, con il coordinamento della Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”, coinvolgerà maestri incisori e giovani artisti attivi sul territorio milanese, con l’intento di avvicinare il pubblico della città alle tecniche della stampa d’arte, del disegno e del libro d’artista.

Da venerdì 23 marzo 2018 a domenica 1 luglio 2018 al Castello Sforzesco, Sala Viscontea e Sala dei Pilastri (piazza Castello, 20121 Milano). Aperta da martedì a domenica dalle 9 alle 17:30 (ultimo ingresso ore 17), chiusa il lunedì.

A Bergamo l’eco del mito di Raffaello

Bergamo accoglie la grande mostra Raffaello e l’eco del mito, che anticipa le celebrazioni dell’anniversario – nel 2020 – dei 500 anni dalla morte del maestro urbinate, attraverso un inedito percorso di oltre 60 opere. Un progetto della Fondazione Accademia Carrara, a cura di Maria Cristina Rodeschini, Emanuela Daffra e Giacinto Di Pietrantonio, coprodotto dalla nostra casa editrice Electa insieme a Marsilio e realizzato con la collaborazione della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo.

Il percorso espositivo inizia con un’indagine sulle radici culturali di Raffaello, attivo tra Urbino, Perugia e Siena. In particolare la capacità dell’artista di assorbire ed elaborare le suggestioni provenienti dai colleghi e dall’antico in un linguaggio personale e di altissima qualità.

L’affascinante tema della fortuna di Raffaello nell’Ottocento è affrontato nella seconda parte della mostra. L’arrivo del San Sebastiano nella collezione di Guglielmo Lochis nel 1836 coincide con la ripresa d’interesse per la vicenda umana e artistica di Raffaello.

L’interesse per Raffaello prosegue senza soluzione di continuità nel Novecento e fino ai nostri giorni. De Chirico e Picasso, Luigi Ontani e Giulio Paolini, Vanessa Beecroft e Francesco Vezzoli sono alcuni degli artisti che si sono confrontati con Raffaello e con il suo mito, testimoniando quanto viva sia la figura del maestro di Urbino anche nella contemporaneità.

L’esposizione di Bergamo raccoglie prestiti straordinari provenienti dalle maggiori istituzioni museali italiane e internazionali, dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze all’Hermitage di San Pietroburgo, dalla Pinacoteca di Brera alla Galleria Nazionale di Roma, dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia al Metropolitan Museum di New York, dalla National Gallery di Londra al Bode Museum di Berlino, dal Pushkin di Mosca al Louvre di Parigi.

Apertura

La mostra è aperta da sabato 27 gennaio 2018 a domenica 06 maggio 2018 presso la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo (via San Tomaso 53, 24121 Bergamo).

Nuove mostre Electa a Napoli, Roma e Ferrara

La nostra casa editrice Electa chiude il 2017 con l’inaugurazione di tre nuove mostre in tre diverse città italiane, Napoli, Roma e Ferrara, che rimarranno aperte per gran parte del nuovo anno.

Carta bianca

Carta bianca. Capodimonte imaginaire è una vera e propria sfida che il Museo di Capodimonte di Napoli ha proposto a dieci personalità internazionali in diversi campi del sapere di diventare ‘curatori della loro sala ideale’ nel Museo di Capodimonte, selezionando liberamente circa dieci opere tra le 47.000 conservate. I dieci protagonisti, ciascuno con sensibilità, formazione, cultura, nazionalità e inclinazioni differenti, hanno avuto “carta bianca” e – all’interno dell’esposizione – guidano il visitatore attraverso la spiegazione delle proprie scelte.

La mostra nasce da un’idea di Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, e Andrea Viliani, direttore del museo Madre di Napoli. Carta bianca è una mostra-manifesto che – dopo aver invitato i curatori a esprimere una propria lettura dell’arte – invita il visitatore a riconsiderare l’idea del museo: Carta bianca è il museo soggettivo per ciascuno di noi.

Da martedì 12 dicembre 2017 a domenica 17 giugno 2018.
Museo di Capodimonte (via Miano 2, 80131 Napoli).

Citazioni pratiche

In occasione della celebrazione dei venti anni di apertura al pubblico, il Museo di Palazzo Altemps a Roma ospita la mostra Citazioni pratiche. Fornasetti a Palazzo Altemps.

La collezione di sculture e gli spazi di Palazzo Altemps – cortile, stanze affrescate, teatro – si confrontano con le ventisette incursioni artistiche realizzate da oltre ottocento pezzi di Fornasetti. Di sala in sala i temi del classico, delle rovine e delle antichità, rimandano a uno scambio a tratti spiazzante e irriverente, colto e sapiente, tra la collezione permanente di arte antica del Museo e le creazioni nate dall’immaginazione sfrenata e dall’invenzione surrealista di Fornasetti.

L’esposizione propone un itinerario che si apre nel cortile e si snoda nelle sale museali, in cui gli antichi capolavori scultorei e le decorazioni rinascimentali incontrano i lavori senza tempo di Fornasetti.

Da sabato 16 dicembre 2017 a domenica 6 maggio 2018.
Museo Nazionale Romano, Palazzo Altemps (piazza di Sant’Apollinare 46, 00186 Roma).

Ebrei, una storia italiana

La mostra Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni costituisce il primo segmento del percorso permanente del MEIS di Ferrara e racconta – per la prima volta con ampiezza – come la presenza ebraica si sia formata e sviluppata nella Penisola dall’età romana al Medioevo e come gli ebrei d’Italia abbiano costruito la propria peculiare identità, anche rispetto ad altri luoghi della diaspora.

Oltre duecento oggetti, fra i quali venti manoscritti, sette incunaboli e cinquecentine, diciotto documenti medievali, provenienti in gran parte dalla Genizah del Cairo (un significativo archivio dell’ebraismo medievale riscoperto nella capitale egiziana), quarantanove epigrafi di età romana e medievale e centoventuno tra anelli, sigilli, monete, lucerne, amuleti, poco noti o mai esposti prima, prestati da musei italiani e stranieri di primo piano. E un percorso espositivo coinvolgente, ricco di immagini, ricostruzioni ed esperienze offerte al visitatore.

Da giovedì 14 dicembre 2017 a domenica 16 settembre 2018.
Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS (via Piangipane 81, 44121 Ferrara).

“AbilityArt. La forza della differenza”. L’arte diversamente abile in mostra a Milano

L'esposizione ideata e prodotta da Inthera e Mondadori Portfolio racconta le storie di chi ha imparato a dipingere senza usare le mani: un percorso per riflettere sul significato della pittura
come superamento delle barriere e come espressione intima di creatività

Dal 6 al 20 novembre presso la Galleria Santa Radegonda in Duomo

Dipingere senza utilizzare le mani e creare opere d’arte solo con l’ausilio della bocca e dei piedi: un’attività che per molti è difficile anche solo immaginare, ma che per alcuni rappresenta la normalità. Si tratta di persone che non si sono fermate davanti all’ostacolo della menomazione fisica, ma che hanno saputo trovare in loro stesse le risorse per superare ogni barriera e realizzare il proprio sogno di diventare pittori, ricostruendo la loro esistenza attraverso la forza universale dell’arte e nonostante una condizione di disabilità.

Grazie all’impegno di AbilityArt, realtà che da oltre 60 anni affianca e sostiene gli artisti italiani diversamente abili nel loro percorso umano e professionale, è possibile ammirare per la prima volta nel nostro Paese, in una location d’eccezione e accessibile a tutti, le opere dei migliori esponenti di questo straordinario movimento artistico internazionale.

La mostra “AbilityArt. La forza della differenza” – ideata e prodotta da Inthera e Mondadori Portfolio – si tiene dal 6 al 20 novembre nella Galleria Santa Radegonda, presso la fermata Duomo della metropolitana di Milano, e consente di ammirare gratuitamente oltre 30 opere di undici artisti provenienti da tutto il mondo in un allestimento che unisce tradizione e modernità.

Il percorso dell’esposizione, a cura della nota esperta e storica dell’arte Simona Bartolena, non vuole essere una semplice mostra di dipinti, ma si propone come momento di riflessione profonda sul significato dell’arte come superamento delle barriere e come espressione intima di creatività, di libertà e di bellezza.

Per rendere più forte il significato della mostra, il visitatore viene introdotto progressivamente al tema della disabilità nell’arte grazie all’utilizzo di video e contenuti multimediali, immersivi e interattivi, per poter poi fruire con maggiore consapevolezza delle opere esposte. Ciascuno degli artisti di AbilityArt selezionati per partecipare all’esposizione presenta il proprio stile, il proprio linguaggio, la propria cifra espressiva, la propria personalità. Impiegando tecniche diverse come olio su tela, acquerello, acrilico e pastello, gli artisti hanno prodotto lavori ispirati e personali, che ci raccontano la forza che si cela dietro ogni pennellata, le loro storie, i loro pensieri.

Si va dalle trasparenze di Serge Maudet ai volti espressivi di Simona Atzori, dal realismo di Jansz Christopher Keith alle visioni surrealiste di Luca Bucchi. E ancora, la rappresentazione della natura di Liu Jingsheng, i paesaggi di Santina Portelli, i luoghi abbandonati di Vojko Gasperut, i panorami eterei di Hembert Henri-Clairy, gli intensi volti animali di Theresa Mathias Helen, le figure femminili di Ann Lund Wahlberg, la rappresentazione urbana di Thomas Kahlau.

In un percorso espositivo così variegato il messaggio risulta tuttavia unico e potente nella sua straordinaria positività: l’arte non ha bisogno di mani per esprimersi.

A completamento della mostra, all’interno della Galleria Santa Radegonda, AbilityArt ha allestito un temporary shop in cui è possibile acquistare le riproduzioni delle opere esposte oltre a un’ampia gamma di oggetti ad esse ispirati.

AbilityArt opera all’interno della grande famiglia della VDMFK, l’Associazione internazionale dei pittori che dipingono con la bocca o con il piede, che dal 1956 sostiene e diffonde l’arte diversamente abile e di cui fanno parte oltre 800 artisti provenienti da 78 paesi diversi. Con il suo impegno, la VDMFK ha regalato a persone con difficoltà fisiche la possibilità di aprire nuove prospettive per la loro vita e di trasformare la passione per la pittura in un’esperienza professionale gratificante. AbilityArt promuove con lo stesso impegno gli artisti italiani che aderiscono all’Associazione, facendo conoscere al pubblico le loro opere e diffondendole attraverso il sito https://www.abilityart.it, boutique digitale dove sono in vendita stampe e riproduzioni di altissima qualità realizzate su tantissimi tipi di prodotti diversi: oggetti di design, orologi, capi di abbigliamento, ombrelli, libri e tanto altro, personalizzabili in base alle proprie preferenze. Il brand AbilityArt è nato nel 2015 come evoluzione del marchio SPAM ed è stato realizzato dal partner strategico Inthera con l’obiettivo di affiancare l’e-commerce alla vendita tradizionale per corrispondenza, creando nuovi modelli di relazione con il pubblico per cogliere tutte le opportunità che una presenza digitale può offrire.

La mostra “AbilityArt. La forza della differenza” è prodotta in collaborazione con ViDi e Fandango.

INFO MOSTRA

TITOLO: “AbilityArt. La forza della differenza” a cura di Simona Bartolena
LUOGO: Galleria Santa Radegonda, fermata Duomo metropolitana di Milano
DATA: 6 – 20 novembre 2017
ORARIO: ingresso gratuito lun/ven 9-20, sab/dom 10-20

Il mondo fuggevole di Toulouse-Lautrec

Dal 17 ottobre 2017 al 18 febbraio 2018Palazzo Reale di Milano celebrerà Henri de Toulouse-Lautrec (1864-1901) con una grande mostra monografica che ne evidenzia l’intero percorso artistico e i tratti di straordinaria modernità.

La mostra, a cura di Danièle Devynck (direttrice del Museo Toulouse-Lautrec di Albi) e Claudia Zevi, è promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, da Palazzo Reale, da Giunti Arte Mostre Musei e da Electa, con il Musée Toulouse-Lautrec di Albi e l’Institut national d’histoire de l’art (INHA) di Parigi.

Il progetto espositivo, articolato in sezioni tematiche, conduce il visitatore a comprendere il fascino e l’importanza artistica del pittore bohémien che, senza aderire mai a una scuola, seppe costruire un nuovo e provocatorio realismo, sintesi estrema di forma, colore e movimento.

L’evoluzione stilistica dell’autore, di origine aristocratica ma testimone della Parigi dei bassifondi e delle case chiuse, viene delineata in tutte le sue fasi di maturazione, dalla pittura alla grafica, con particolare riguardo per la sua profonda conoscenza delle stampe giapponesi e per la passione verso la fotografia.

In mostra sono esposte oltre 250 opere di Toulouse-Lautrec, con ben 35 dipinti, oltre a litografie, acqueforti e la serie completa di tutti i 22 manifesti realizzati dall’artista ‘maledetto’, provenienti dal Musée Toulouse-Lautrec di Albi, da importanti musei e collezioni internazionali e da diverse collezioni private.

Canova, Hayez e Cicognara in mostra a Venezia

Dal 29 settembre 2017 al 2 aprile 2018 le Gallerie dell’Accademia di Venezia presentano la mostra Canova, Hayez, Cicognara. L’ultima gloria di Venezia a cura di Fernando Mazzocca, Paola Marini e Roberto De Feo: nell’anno delle celebrazioni del bicentenario dell’apertura del museo, l’esposizione costituisce l’occasione per rievocare quella stagione di rilancio culturale che si afferma nel 1815 con il ritorno da Parigi dei quattro cavalli di San Marco, opera simbolo della città.

Il regista indiscusso di questa favorevole congiuntura fu il conte Leopoldo Cicognara, intellettuale e presidente dell’Accademia di Belle Arti, che insieme all’amico Antonio Canova, nume tutelare di questo progetto, e a Francesco Hayez, lavorò per dare vita ad un museo di rilievo internazionale, capace di valorizzare lo straordinario patrimonio artistico della Serenissima, promuovendo allo stesso tempo l’arte contemporanea.

La mostra, con oltre 130 opere di rilievo, allestita negli spazi al pianterreno del museo mette in luce le figure dei protagonisti della vicenda – Leopoldo Cicognara, Antonio Canova, Francesco Hayez – e introduce alcuni dei temi più significativi che l’hanno caratterizzata: dal ritorno a Venezia delle opere d’arte asportate dai francesi, all’acquisizione della collezione di disegni del segretario dell’Accademia di Belle Arti di Milano Giuseppe Bossi; dalla ricostruzione dell’Omaggio delle Provincie Venete all’Austria, alla produzione degli artisti contemporanei, agli anni veneziani di George Byron, cruciali per lo sviluppo del Romanticismo.

Nel percorso, organizzato in dieci sezioni, spicca la riunione e il ritorno a Venezia dopo duecento anni, della serie di manufatti inviati nel 1818 alla corte di Vienna per il quarto matrimonio dell’imperatore Francesco I e noti come l’Omaggio delle Provincie Venete. Sono esposti la Musa Polimnia di Canova, dipinti, gruppi scultorei, due are e altrettanti grandi vasi di marmo, un tavolo realizzato in bronzo e legno con il piano ricoperto da pregiati vetri di Murano e preziose rilegature, opera dei migliori artisti e artigiani veneti del tempo, rappresentanti della più alta e unitaria produzione artistica del Neoclassicismo veneto.

La mostra è accompagnata da un catalogo Marsilio/ Electa, che si apre con un saggio di Fernando Mazzocca che inquadra la mostra con un focus storico-artistico su Canova, Cicognara e Hayez e la tutela del patrimonio e la promozione dell’arte contemporanea.

29 settembre 2017 – 2 aprile 2018

Gallerie dell’Accademia, Venezia

Orari: lunedì, 8:15-14:00; da martedì a domenica, 8:15-19:15

Informazioni e prenotazioni: tel. 041.5200345

www.mostrabicentenariogallerie.it

Hashtag ufficiali: #BicentenarioGallerieVenezia e #CanovaHayezCicognara

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“Tutto ciò che concerne Venezia è o fu degno d’ osservazione; il vederla fa l’effetto di un sogno, i suoi annali sono un romanzo”

Lord Byron

Bye bye Picasso

Dopo 81 giorni di apertura e un eccezionale afflusso di visitatori, il 10 luglio chiude la mostra Picasso a Napoli: Parade al Museo e Real Bosco di Capodimonte e all’Antiquarium di Pompei, curata da Sylvain Bellenger e Luigi Gallo.

Per festeggiare il successo dell’esposizione Capodimonte saluterà Picasso a Napoli con un fine settimana fitto di appuntamenti da non perdere: visite guidate gratuite, apertura serale con biglietto a 5 euro, concerti, incontri per il pubblico, insieme all’iniziativa #byebyePicasso che regala una foto istantanea a chi voglia “posare” con un’opera in mostra o con il sipario in Sala da Ballo: uno scatto-ricordo di Parade al Museo di Capodimonte.

Sabato 8 luglio:

  • visite guidate gratuite a cura dei Servizi Educativi, incluse nel biglietto della mostra, su prenotazione obbligatoria dalle ore 10.30 alle 21 – 13 turni con partenza fissa.
    Sarà data possibilità ai visitatori del Museo non prenotati di inserirsi in eventuali turni di visita che non abbiano raggiunto il numero massimo di partecipanti
    Info e prenotazioni: Progetto Museo tel. 081 440438 (lunedì – venerdì ore 10.00 – 14.00); info@progettomuseo.com;
  • #byebyePicasso
    dalle ore 17 alle 19.30 sarà possibile essere fotografati con le opere in mostra, o nella Sala da Ballo con l’enorme sipario. Centinaia di polaroid da portare a casa  in ricordo dell’allestimento di Parade  a Capodimonte;
  • apertura straordinaria fino alle ore 22.30 (la biglietteria chiude un’ora prima); dalle ore 18.30 alle 22.30 ingresso con biglietto ridotto a 5 euro;
  • concerto Jazz alle ore  21.30 (Cortile) organizzato da MB Concerti e Ravello Creative L.A.B.
    Goldie Dee Jazz 4et feat.  Daniele Scannapieco – Sophisticated – jazz ballads & love songs
    Un ensemble di sei musicisti, colonne del jazz campano, dalle sonorità soul, black e R&B e la voce di Goldie Dee, giovanissima interprete dalla grande creatività ed eleganza: Gabriella Di Capua, voce; Daniele Scannapieco, sassofono; Bruno Salicone, pianoforte; Peppe La Pusata, batteria; Francesco Galatro, contrabbasso.

Domenica 9 luglio:

  • visite guidate gratuite a cura dei Servizi Educativi, incluse nel biglietto della mostra, su prenotazione obbligatoria.
    Inoltre, Luigi Gallo e Carmine Romano, curatori della mostra, saranno a disposizione del pubblico per approfondimenti e curiosità sul viaggio di Picasso e sul progetto mostra.
    Dalle ore 10.30 alle 17 – 8 turni con partenza fissa. Sarà data possibilità ai visitatori del Museo non prenotati di inserirsi in eventuali turni di visita che non abbiano raggiunto il numero massimo di partecipanti.
    Info e prenotazioni : Progetto Museo tel. 081 440438 (lunedì – venerdì ore 10.00 – 14.00); info@progettomuseo.com;
  • incontro aperto al pubblico alle ore 18 (sala della Culla)
    Capodimonte dopo Picasso – conversazione su arte, cultura e sviluppo nell’Europa di oggi tra Vincenzo De Luca, presidente della Giunta regionale della Campania e Jack Lang, già ministro della Cultura francese. L’incontro sarà moderato da Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte;
  • concerto jazz alle ore 20 (Belvedere), in collaborazione con il Conservatorio di San Pietro e Majella
    Dallo Swing all’Hard Bop – San Pietro a Majella Combo Jazz Orchestra – Musiche di Duke Ellington, Art Blakey e Charlie Mingus
    Emilia Zamuner, voce; Marco Sannini, tromba; Luciano Nini, sax alto/ soprano; Enzo Nini, sax tenore/flauto; Lello Palma sax baritono; Pietro Condorelli, chitarra; Paolo Zamuner, pianoforte; Dario Franco, contrabbasso; Antonio Romano, batteria.

Amori Divini al MANN

Dal 7 giugno al 16 ottobre 2017 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli

La mostra Amori Divini propone al pubblico un viaggio nella storia del mito greco e della sua fortuna, affrontando il tema della seduzione e delle trasformazioni nelle sue molteplici manifestazioni. Traendo ispirazione dal vasto repertorio pompeiano, tra arte e letteratura classica, la mostra rilegge i miti di Danae, Leda, Dafne, Narciso e molti altri, indagandone i meccanismi di trasmissione e ricezione che attraverso i secoli li hanno resi parte integrante del nostro immaginario collettivo.
Più di 70 opere provenienti dai siti vesuviani e da alcuni tra i più prestigiosi musei italiani e stranieri – tra i prestatori il J. Paul Getty Museum di Los Angeles e il Kunsthistorisches Museum di Vienna – sono messe a confronto con una selezione di opere d’arte del XVI e XVII secolo, tra le quali spiccano i capolavori di Baccio Bandinelli, Bartolomeo Ammannati, Nicolas Poussin, Giambattista Tiepolo.
L’allestimento è a cura di stARTT, Studio di architettura e trasformazioni territoriali – Roma.
La mostra Amori Divini, a cura di Anna Anguissola e Carmela Capaldi con Luigi Gallo e Valeria Sampaolo, è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli con l’organizzazione di Electa, che ne cura anche il catalogo.

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New York New York. Arte italiana: la riscoperta dell’America

Dal 13 aprile al 17 settembre 2017 sarà aperta al pubblico la mostra NEW YORK NEW YORK. Arte Italiana: la riscoperta dell’America, a cura di Francesco Tedeschi, promossa dal Comune di Milano – Cultura, Museo del Novecento e Intesa Sanpaolo – Gallerie d’Italia, in collaborazione con la casa editrice Electa.

Il percorso espositivo si snoda tra le due sedi museali e attraverso circa 150 opere racconta tante storie quanti sono gli artisti italiani che hanno viaggiato, soggiornato, lavorato, esposto negli Stati Uniti, e in particolare a New York, o solo immaginato il nuovo mondo,  tutti alla ricerca di uno spirito più libero e di modelli differenti rispetto alla vecchia Europa.

Negli spazi del Museo del Novecento è restituito l’immaginario americano e, in particolar modo, il rapporto intenso con la città di New York così come percepito dagli artisti italiani, con opere di Afro, Paolo Baratella, Corrado Cagli, Pietro Consagra, Giorgio De Chirico, Fortunato Depero, Tano Festa, Lucio Fontana, Emilio Isgrò, Sergio Lombardo, Titina Maselli,  Costantino Nivola, Gastone Novelli, Vinicio Paladini, Fausto Pirandello, Arnaldo Pomodoro, Mimmo Rotella, Alberto Savinio, Toti Scialoja, Tancredi, Giulio Turcato. Una sezione a sé è dedicata all’opera fotografica di Ugo Mulas in relazione a New York e agli artisti statunitensi.

Nelle Gallerie d’Italia a Piazza Scala, sede museale di Intesa Sanpaolo a Milano, è invece proposta un’ampia ricostruzione dei rapporti con le istituzioni, le gallerie e i collezionisti americani che hanno valorizzato la presenza artistica italiana sul territorio americano.

A partire dalla mostra XX Century Italian Art, tenutasi nel 1949 al Museum of Modern Art di New York, sono presentati alcuni capolavori di Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Massimo Campigli, Marino Marini e Virgilio Guidi, per poi proseguire con opere di autori degli anni Cinquanta e Sessanta tra i quali Carla Accardi, Afro, Gianfranco Baruchello, Enrico Baj, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Alik Cavaliere, Ettore Colla, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Renato Guttuso, Lucio Fontana, Pino Pascali, Achille Perilli, Michelangelo Pistoletto, Arnaldo Pomodoro, Mimmo Rotella, Giuseppe Santomaso, Mario Schifano, Francesco Somaini, Toti Scialoja ed Emilio Vedova.