Grazia, il magazine diretto da Silvia Grilli, ha ideato una serie di iniziative per sostenere tutte le donne che prima, dopo e durante la quarantena si sono accollate impegni lavorativi e famigliari e ora rischiano di rimanere fuori dal mercato del lavoro.
A questi temi Grazia dedica il numero straordinario #Facciamocisentire – in edicola da domani giovedì 21 maggio – e una campagna lanciata sui social per non permettere all’emergenza sanitaria ed economica di cancellare i diritti femminili.
“Diciamolo subito: le donne non sono angeli. Ci hanno dipinto così nella rappresentazione figurativa della quarantena. Angeli del focolare, mentre teniamo in piedi le famiglie; angeli negli ospedali dove siamo l’80 per cento della forza sanitaria; angeli nei supermercati, dove abbiamo continuato a essere la maggioranza del personale lavorativo. E mentre i cosiddetti “angeli” si davano da fare indefessamente con il loro lavoro fuori o a distanza, con i figli, i coniugi, i genitori anziani, sacrificando se stesse, le task force governative composte da uomini si dimenticavano di noi. Perché non si può riaprire l’Italia, tenendo chiuse le scuole. Non si può frenare il lavoro femminile delegando alle donne il carico dell’assistenza nel nostro Paese. Non lasciamo che la crisi diventi la scusa per farci perdere anche quei diritti conquistati con fatica. Battiamoci per onorare le nostre ambizioni e liberare i nostri sogni. Non continuiamo a chiedere alle donne di rinunciare a una parte di sé. Da una grande crisi può nascere maggiore consapevolezza e un Paese con più equità tra donne e uomini ”, ha dichiarato nel suo editoriale Silvia Grilli.
Nel numero speciale #Facciamocisentire Grazia ha raccolto le testimonianze e i suggerimenti delle lettrici su come creare una scuola più equa e senza disparità; come dare fiducia alle ragazze che spesso si ritirano dalla competizione per paura di sbagliare, come fare crescere una generazione femminile che pensa al potere come positivo. E ha cercato di capire come coinvolgere gli uomini italiani. Perché le donne vinceranno questa battaglia solo convincendo tutti che la suddivisione di doveri e potere tra i sessi può giovare a maschi, femmine e fa bene al nostro Paese.
La pensa così la senatrice Emma Bonino che racconta a Grazia come durante la quarantena tante donne abbiano dovuto convivere con compagni aggressivi, pochissime abbiano chiesto aiuto, alcune siano state uccise. L’emergenza, dice al magazine la senatrice, rischia di cancellare nel silenzio i diritti acquisiti in anni di lotte. Per evitare tutto questo serve una rivoluzione culturale che veda coinvolti i maschi.
Gli studi internazionali confermano che nel nostro Paese aumenta il divario di genere. La ministra per le Pari opportunità, Elena Bonetti, spiega come costruire una società migliore partendo dalla famiglia, dai libri di scuola e arrivando al mondo del lavoro.
Grazia ha raccolto il racconto della giornalista e scrittrice Annalena Benini, che scrive come i mesi della quarantena abbiano smascherato l’equivoco: le donne educate alla generosità si sono date da fare il doppio a casa e con i figli. Gli uomini, appena ci hanno provato, sono sembrati eroi. Ma la disparità di fatiche vissute, spiega la giornalista, deve aprirci gli occhi. Perché ora le donne devono avere il coraggio di presentare il conto.
Nelle pagine del numero speciale #Facciamocisentire c’è la voce di Rose McGowan: è stata tra le prime ad accusare di molestie il produttore statunitense Harvey Weinstein. Per pagare gli avvocati ha venduto tutto, anche la casa, ma il coraggio di questa attrice ha dato il via ai movimenti che hanno rivoluzionato il mondo. Ora ha pubblicato un album musicale per aiutare le persone a superare le proprie paure, compresa quella della pandemia. «Da quando mi sono messa in gioco», dice a Grazia, «ho imparato che è durante le crisi che possiamo riprogettare le nostre esistenze».
C’è un’altra donna il cui caso è stato molto discusso per gli insulti sessisti: è Giovanna Botteri, corrispondente della Rai da Pechino. A Grazia racconta l’esperienza tra le donne coraggiose di Sarajevo, tra i bambini sotto le bombe a Baghdad, nell’America di Obama e Trump, e in Cina ai tempi del coronavirus superando ogni polemica. Perché, scrive, preferisce ignorare gli sguardi di riprovazione degli altri e andare sempre dove scorre più forte la vita.
Durante la pandemia l’attrice Anna Foglietta si è rimboccata le maniche, ha seguito i tre figli tra giochi e compiti e risparmiato al marito in smart working ogni incombenza. Lo ha fatto di slancio, poi ha realizzato quanto fosse scontato che toccasse a lei. E in questo suo diario per Grazia spiega perché solo quando in famiglia i compiti sono condivisi, una donna può dirsi libera di essere se stessa
Dietro il nome Claire Fontaine c’è una coppia che ama provocare e far riflettere sul tema della parità di genere. Come quando, a Parigi, ha installato slogan femministi per una delle sfilate più importanti. Grazia ha chiesto loro di immaginare come gli artisti potranno cambiare il rapporto tra uomini e donne. E ancora le designer protagoniste della Biennale Architettura 2020 provano a immaginare il futuro delle case con e dopo il Covid-19.
L’economista Veronica De Romanis spiega a Grazia perché il nostro Paese, per ripartire, ha un disperato bisogno di quote per mettere le donne giuste al comando. Durante l’emergenza le donne hanno lavorato in smart working, si sono prese cura della famiglia e hanno sopperito alla chiusura delle scuole. Ma sono state escluse dalla gestione del potere.
Il magazine ha parlato inoltre con le migliori ricercatrici in ambito scientifico: “Spesso aspettiamo che siano gli altri a riconoscere il nostro merito. Invece ora facciamoci sentire”, dicono dopo l’arrivo di sei scienziate nella task force governativa per risolvere l’emergenza coronavirus.
In Italia i padri stanno cambiando e sono più presenti di un tempo. Eppure il potere maschile è ancora egemone. Come mai? Lo psichiatra Paolo Crepet racconta a Grazia un Paese dove l’esercito è fatto di donne, ma i generali sono tutti maschi. E spiega che se da noi ci fosse una vera meritocrazia, servirebbe più delle quote rosa.
Lo speciale diventa virale attraverso il lancio di una campagna di Digital PR con l’hashtag #FacciamociSentire.