L’Assemblea degli azionisti di Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., riunitasi il 30 aprile 2014 sotto la presidenza di Marina Berlusconi, ha esaminato il bilancio consolidato 2013 che evidenzia un risultato netto consolidato di -185,4 milioni di euro e ha approvato il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2013 di Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.. L’Assemblea ha inoltre deliberato di ripianare integralmente la perdita di esercizio della capogruppo di euro 314.970.500,44 mediante utilizzo di riserve per importo corrispondente, in conformità alla proposta del Consiglio di amministrazione.
A seguito della scadenza del termine relativo alla precedente autorizzazione deliberata il 23 aprile 2013, l’Assemblea ha inoltre rinnovato l’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie sino al limite del 10% del capitale sociale. L’Assemblea ha inoltre autorizzato a disporre, ai sensi dell’art. 2357-ter del Codice civile, delle azioni proprie acquistate o già in portafoglio alla Società.
Nel periodo di durata dell’autorizzazione giunta a scadenza, Mondadori non ha proceduto ad acquisti o ad atti di disposizione di azioni proprie.
Le azioni proprie complessivamente detenute da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. risultano pari a n. 14.953.500 (6,067% del capitale).
L’Assemblea ha deliberato poi in senso favorevole sulla prima sezione della Relazione sulla remunerazione relativa alla politica adottata, per l’esercizio 2014, in materia di remunerazione degli amministratori e dei dirigenti con responsabilità strategiche.
In sede straordinaria l’Assemblea ha adottato, in conformità alle proposte del Consiglio di amministrazione, le deliberazioni di cui agli articoli 2443 e 2420-ter del Codice civile, concernenti le deleghe al Consiglio della facoltà di aumentare il capitale sociale e di emettere obbligazioni convertibili.
Nello specifico l’assemblea ha deliberato:
- il rinnovo delle deleghe, già attribuite al Consiglio di amministrazione dall’Assemblea del 29 aprile 2009 e in scadenza per decorrenza del relativo termine quinquennale, inerenti, ai sensi degli art. 2443 e 2420-ter del Codice civile, l’attribuzione della facoltà al Consiglio di amministrazione di aumentare, senza previsione di esclusione del diritto di opzione, il capitale sociale per un importo massimo di nominali euro 78.000.000 e di emettere obbligazioni convertibili per l’importo massimo di nominali euro 260.000.000. Il rinnovo è stato deliberato alle medesime condizioni delle deleghe in scadenza e non utilizzate dal Consiglio e per un ulteriore periodo di 5 anni, corrispondente al termine massimo di legge;
- l’attribuzione al Consiglio di amministrazione, per il medesimo periodo di cinque anni, di una ulteriore delega ad aumentare il capitale sociale nei limiti del 10% del capitale sociale preesistente e con esclusione del diritto di opzione, ai sensi degli artt. 2443 e 2441, comma 4, secondo periodo, del Codice civile.
Le delibere di rinnovo e conferimento delle deleghe sono motivate dall’opportunità di mantenere e attribuire in capo al Consiglio di amministrazione la facoltà generale di attuare, attraverso modalità operative caratterizzate da maggiore rapidità di esecuzione e flessibilità rispetto alle deliberazioni dell’Assemblea straordinaria, eventuali operazioni sul capitale finalizzate al rafforzamento della struttura finanziaria a sostegno degli obiettivi di sviluppo del Gruppo, rappresentati, come già oggetto di informativa al mercato, sia dal consolidamento delle linee di business a maggior valore aggiunto e recupero di redditività dell’area periodici sia dalla crescita per linee esterne, in particolare nell’area digitale.
Con riferimento specifico alla delega esercitabile per eventuali aumenti di capitale con esclusione del diritto di opzione nei limiti del 10% del capitale preesistente, l’offerta rivolta a soggetti terzi può costituire un valido strumento per aumentare il flottante e consentire di mantenere in ogni momento un’adeguata liquidità del titolo, ovvero essere funzionale all’ingresso nel capitale sociale di investitori qualificati, limitando nel contempo gli effetti diluitivi per gli azionisti preesistenti.