Electa Editore

Il nuovo volto delle monografie di Electaphoto

Dal 3 dicembre è disponibile il restyling della collana di monografie Electaphoto, pensata per ricostruire una storia “culturale” della fotografia del XX e XXI secolo

La casa editrice Electa propone un nuovo progetto per la collana di monografie a marchio Electaphoto, dedicate ai grandi protagonisti della fotografia contemporanea. Insieme ai nomi più celebri trova spazio anche un coro di autrici e autori inediti, portati alla luce da accurati studi, con l’obiettivo di raccontare una storia “culturale” sulla fotografia nel ventesimo e ventunesimo secolo.

I libri, pensati per essere letti e guardati, intrecciano testi e immagini in un dialogo tra linguaggi, offrendo una prospettiva inedita sulle opere e sulla vita dei fotografi.

Mario Dondero (1928-2015)

Nunzio Giustozzi, archeologo, storico dell’arte e editor della collana, insieme a Laura Strappa, curatrice ed esperta di fotografia e cultura visiva, saranno i curatori del volume dedicato a Mario Dondero, fotoreporter italiano di fama internazionale.

La sua monografia, suddivisa in quattro sezioni, si distingue per i contributi delle voci più autorevoli del giornalismo e della cultura, accompagnati da un’accurata e ampia selezione di fotografie, scelte dallo stesso Dondero. Questo volume rappresenta il primo catalogo esaustivo della sua opera straordinaria, organizzato cronologicamente e geograficamente per offrire una narrazione visiva degli eventi politici, culturali e sociali che hanno caratterizzato il secolo “lungo”, raccontato attraverso il suo obiettivo.

Martha Rocher (1920-1990)

Elisa Genovesi, ricercatrice italiana, e Raffaella Perna, storica di arte contemporanea e docente alla Sapienza Università di Roma, presenteranno per la prima volta l’opera di Martha Rocher, fotografa e artista, interprete del panorama artistico e culturale della Parigi degli anni cinquanta e della Milano degli anni sessanta.

Una selezione di oltre 250 fotografie in bianco e nero, scelte tra le oltre 1600 stampe conservate nel suo archivio privato, che ritraggono il lavoro e gli atelier dei maggiori esponenti delle Avanguardie, tra cui Yves Klein, Sonia Terk Dalaunay, Meret Oppenheim, e molti altri, offrendo una panoramica del clima artistico di quegli anni. 

Giovanni Chiaramonte (1948-2023)

In questa collana sarà presente anche la prima grande monografia su Giovanni Chiaramonte, fotografo italiano noto per il suo approccio filosofico, realizzata da Arturo Carlo Quintavalle, storico dell’arte italiano di fama internazionale, in collaborazione con gli archivi dell’artista.

Oltre 400 fotografie selezionate, alcuni dei suoi testi e un saggio di Paolo Barbaro sull’attenzione della fotografia di Chiaramonte per l’architettura, che sono stati ordinati organicamente per rendere questo volume completo e unico, in coerenza con uno degli sguardi più fini e straordinari della fotografia contemporanea. 

“BAJ. Baj chez Baj”: l’universo di Enrico Baj in mostra a Milano

A Palazzo Reale dall'8 ottobre 2024 al 9 febbraio 2025 la mostra dedicata a Enrico Baj, uno dei protagonisti della neoavanguardia italiana e internazionale.

Milano celebra Enrico Baj (Milano, 31 ottobre 1924 – Vergiate, 16 giugno 2003), uno dei maestri della neoavanguardia italiana e internazionale, con un’ampia retrospettiva protagonista delle mostre d’autunno, studiata per ripercorrere tutti i temi e i soggetti della sua lunga e poliedrica esperienza. Baj torna a Palazzo Reale nella Sala delle Cariatidi, a cent’anni esatti dalla nascita e a dodici anni dall’esposizione, nella stessa sala, de I Funerali dell’anarchico Pinelli, che per la prima volta saranno integrati in un percorso antologico e in un dialogo puntuale con altri lavori del maestro.

Promosso da Comune di Milano-Cultura e prodotto da Palazzo Reale con Electa, il progetto è curato da Chiara Gatti e Roberta Cerini Baj e conta quasi cinquanta opere distillate in un arco temporale che dai primi anni Cinquanta giunge all’alba del Duemila, attraversando le fasi di ricerca e di adesione dell’artista a diversi movimenti nel tempo: dal recupero del Dadaismo e del Surrealismo ai modi dell’arte Informale, dalla vicinanza al gruppo nordico di Co.Br.A alla genesi del movimento dell’arte Nucleare, che Baj fondò a Milano con Sergio Dangelo nel 1951. Partendo dall’astrazione gestuale degli esordi, passando per la nascita delle sue larvali figure antropomorfe e per l’eruzione delle montagne liquefatte nel corpo magmatico dei Generali, si toccherà la parodia delle invasioni extraterrestri per approdare all’esercito dei Meccano e al mondo animato delle cassettiere e dei trumeau.

I suoi personaggi, entrati nell’immaginario comune, le Dame e i Generali, gli Ultracorpi, gli Specchi, i Mobili e i mostri dell’Apocalisse animeranno una giostra di creature frutto dell’universo surrealista e insieme fantascientifico di un autore che ha fatto dell’ironia e del grottesco un grimaldello per scardinare il conformismo borghese e schierarsi contro ogni forma di potere costituito.

La sua celeberrima estetica del ninnolo e della passamaneria, delle nappe e dei bottoni lucidi come mostrine sui petti tronfi dei suoi militari blasonati, sarà il filo conduttore destinato a cucire, per sezioni, i temi giganteschi della poetica di Baj, liberati da una rigida sequenza cronologica o di genere, con continui rimandi fra arte e letteratura, colori e parole, seguendo una sorta di sceneggiatura che, anche in sede di allestimento, suggerirà allo spettatore un tempo e uno spazio teatrali.

I due bookshop Electa all’interno del Colosseo nella Lista 2024 dei più belli al mondo

È stato annunciato oggi che il Comitato di selezione del Prix Versailles ha incluso le due librerie Electa all’interno del Colosseo nella Lista 2024 dei punti vendita più belli al mondo.

Premio mondiale dell’architettura e del design, il Prix Versailles è un riconoscimento per realizzazioni contemporanee che conferiscono un’impronta eccezionale alla vita quotidiana. I criteri di selezione tengono conto dell’innovazione, della creatività, dell’eco al patrimonio locale e dell’ecosostenibilità.

Grazie a questa prima selezione, le librerie Electa del Colosseo concorreranno per l’attribuzione di uno dei tre Titoli mondiali 2024 (Prix Versailles, Mention Intérieur, Mention Extérieur), che saranno annunciati il 2 dicembre presso la sede dell’Unesco a Parigi.

Il rinnovamento degli allestimenti del bookshop del Colosseo, del maggio 2022, è parte di un complessivo piano di ammodernamento della rete di quattro librerie che Electa gestisce all’interno del Parco archeologico del Colosseo. Il progetto ha riguardato sia gli aspetti dell’arredamento e della grafica sia l’offerta: editoria e merchandising a doppio copyright, Electa e Parco archeologico del Colosseo, destinati a fornire al pubblico strumento di orientamento e comprensione nonché oggetti ricordo caratterizzati da cura grafica, qualità dei materiali ed ecosostenibilità di materie prime e filiera produttiva.

L’allestimento dei bookshop del Parco archeologico del Colosseo è stato affidato allo Studio Migliore+Servetto, che ha messo a punto un nuovo format con Electa.

I diversi interventi sono accomunati da un disegno leggero per gli arredi, dalla scelta di toni molto chiari e dalle trasparenze delle lamiere microforate disegnate ad hoc; gli elementi unificanti sono però declinati in ogni bookshop con varianti cromatiche specifiche (rosso, giallo) e dal variare della grafica ideata da Leonardo Sonnoli Irene Bacchi Studio Sonnoli.

Le librerie propongono un sistema di esposizione efficace perché flessibile, capace di assecondare le diverse dimensioni degli ambienti e le loro specifiche esigenze commerciali nonché di esaltare la ricchezza dei contenuti e le diverse tipologie merceologiche.

Gli spazi sono concepiti come una Wunderkammer contemporanea. Il modulo ripetuto è “la cornice”, che lavora simbolicamente intorno al merchandising esposto: il visitatore è circondato da oggetti di design, articoli con il brand del Parco, libri e prodotti che, grazie al ritmo dell’esposizione e all’apparato grafico che caratterizza gli spazi, compongono una narrazione che sollecita la curiosità e il desiderio di conoscenza del monumento e della storia che lo accompagna.

Casabella presenta la mostra “Nuove Cantine italiane. Territori e architetture”

Il magazine Casabella presenta, in occasione dell’edizione 2022 di Vinitaly, una mostra dedicata alle trasformazioni architettoniche delle cantine vitivinicole italiane. Un’esposizione visitabile dall’8 al 13 aprile all’interno di Palazzo Balladoro di Verona e a cui sarà dedicato un volume edito da Electa editore.

Come evolvono i luoghi dove il vino viene prodotto? In diversi paesi, Italia inclusa, si va diffondendo la convinzione che le cantine dove avviene la produzione del vino debbano trasformarsi e ridisegnarsi. Una convinzione nata anche dal sempre più diffuso interesse per tutto ciò che il vino riassume, il piacere che porta, suscitando la curiosità per la sua origine, per i modi in cui lo si produce, le costruzioni nelle quali lo si lavora e gli ambienti dove la vite viene coltivata. 

Temi che saranno al centro di due appuntamenti organizzati dal magazine Casabella:  la mostra Nuove cantine italiane. Territori e architetture, ospitata dall’8 al 13 aprile 2022 nella splendida cornice settecentesca di Palazzo Balladoro – Banca Passadore, a Verona, per l’edizione 2022 di Vinitaly, e il convegno Undici cantine italiane. Architetti e territori, che si terrà l’8 aprile alle ore 10:00, negli spazi di Magazzini Generali M15 di Verona. 

I progetti in esposizione, esempi di eccellenza che coniugano design e vino, tecnologia e innovazione, saranno raccolti in una pubblicazione edita da Electa Architettura, disponibile dal 26 aprile. Il libro, che accompagna una mostra itinerante, raccoglie gli esiti progettuali più interessanti dell’ultimo decennio e dà conto di un fenomeno, quello delle cantine progettate da architetti di diversa formazione, che ancora è in corso e che in alcune regioni ha possibilità di importanti espansioni. Il volume conferma l’attenzione di Electa per una progettualità architettonica sensibile all’intero ciclo di produzione del vino e del terroir che lo determina, insieme alla volontà di utilizzare l’architettura come strumento che qualifica, distingue, incuriosisce.

 

I marmi di Torlonia

Meroledì 14 ottobre apre le porte al pubblico nella nuova sede espositiva dei Musei Capitolini a Villa Caffarelli a Roma,  la mostra “I marmi di Torlonia. Collezionare capolavori”, curata da Salvatore Settis e Carlo Gasparri con l’allestimento di David Chipperfield Architects Milano.

Sono più di 92 le opere selezionate tra i 620 marmi catalogati della collezione privata più prestigiosa di sculture antiche, la collezione Torlonia, significativa per la storia dell’arte, degli scavi, del restauro, del gusto, della museografia, degli studi archeologici.

La mostra è curata nell’organizzazione, nella promozione e nel catalogo dalla nostra casa editrice Electa. Le sculture ripercorrono il formarsi della raccolta Torlonia, costituendo uno spaccato altamente rappresentativo e privilegiato della storia del collezionismo di antichità in Roma dal XV al XIX secolo. Le opere non sono solo insigni esempi di scultura antica (busti, rilievi, statue, sarcofagi ed elementi decorativi), ma anche il riflesso di un processo culturale – gli inizi del collezionismo di antichità e il passaggio dalla collezione al Museo – di fondamentale importanza.

L’esposizione segna il primo passo dell’accordo siglato il 15 marzo 2016 tra il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo e la Fondazione Torlonia ed è il risultato dell’intesa istituzionale sottoscritta dalla Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e dalla Soprintendenza Speciale di Roma con la stessa Fondazione Torlonia. 

 www.torloniamarbles.it

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